La Cassazione decide oggi sul ricorso dei difensori di Alfredo Cospito contro il 41 bis. L’anarchico arriva all’udienza dopo 120 giorni di sciopero della fame e dopo che, il 9 febbraio, il ministero della Giustizia ha rigettato la stessa istanza.

I giudici di Cassazione dovranno decidere se annullare l’ordinanza del tribunale di sorveglianza di Roma, che ha disposto il regime di carcere duro per Cospito per i prossimi 4 anni, rinviandola allo stesso tribunale per una nuova decisione o meno.

Inaspettatamente, nelle scorse settimane la procura generale di Cassazione, che rappresenta l’accusa, ha chiesto l’annullamento con rinvio dell’ordinanza, e non la sua conferma. Secondo il pg, infatti, l’ordinanza non sarebbe sufficientemente motivata nello spiegare le ragioni per le quali Cospito debba essere detenuto nel regime di carcere duro.

La difesa di Cospito, invece, auspica l’annullamento dell’ordinanza senza rinvio, e quindi che la Cassazione annulli il 41 bis senza passare per una nuova valutazione del tribunale di sorveglianza. «La dilatazione dei tempi della decisione renderebbe incompatibile la stessa con le condizioni di salute del detenuto. Conseguentemente si auspica un annullamento senza rinvio dell'ordinanza del Tribunale di Sorveglianza di Roma», è la tesi degli avvocati.

L’udienza è prevista per le 11 e in giornata si attende la decisione e sono state rafforzate le misure di sicurezza intorno al palazzo di via Cavour.

le conseguenze politiche

La decisione della Cassazione avrà certamente risvolti anche politici, vista l’attenzione mediatica sul caso.

Nel caso in cui i giudici di piazza Cavour accogliessero la richiesta della procura, infatti, di fatto smentirebbero – almeno parzialmente – la decisione del ministro della Giustizia, Carlo Nordio.

Parzialmente perchè la decisione di Nordio poteva solo essere di accoglimento o di rigetto e, nella motivazione, il rigetto è stato giustificato con il permanere della pericolosità di Cospito che sta usando “il corpo come arma” per comunicare all’esterno, anche alla luce degli attentati anarchici delle ultime settimane.

Se la Cassazione annullasse con rinvio l’ordinanza, comunque Cospito non sarebbe automaticamente spostato in un regime detentivo meno afflittivo, ma bisognerebbe aspettare la valutazione del tribunale di sorveglianza.

In ogni caso, la linea politica della fermezza tenuta dal governo sarebbe scalfita, perchè emergerebbe il dubbio sulla non congruità del carcere duro per l’anarchico.

La salute di cospito

Intanto, Cospito sta continuando lo sciopero della fame, anche se ha ricominciato ad assumere integratori. Ha perso circa 45 chili e ne pesa 70, i suoi medici temono soprattutto patologie cardiache.

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