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Lo scontro era sul calendario dei lavori che il vicepresidente voleva imporre. Sotto accusa è finita la sua unilateralità nella gestione, sgradita soprattutto ai laici.
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La mediazione raggiunta è stata il frutto di un lavorio costante dei pontieri, rappresentati soprattutto dalla componente togata del consiglio.
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Il problema vero che preoccupa sulla lunga distanza sarebbe però quello delle modalità di confronto della vicepresidenza con il resto del consiglio.
La tensione ha dovuto salire nuovamente, al Consiglio superiore della magistratura, prima che si arrivasse a una mediazione condivisa. A fine giornata l’aria è rimasta pesante, ma la volontà prevalente tra i consiglieri era quella di archiviare giornate difficili e voltare pagina. Al plenum di ieri, infatti, il Csm è arrivato dopo giorni di incontri, telefonate e riunioni, tutte con un unico oggetto: capire come uscire dal vicolo cieco di uno scontro frontale tra consiglio e vicepresidenza, c



