Care lettrici, cari lettori

Tutto rinviato a settembre: il ddl Nordio approderà in commissione Giustizia al Senato dopo la sospensione estiva, segno che si cerca un raffreddamento sulla materia, anche per valutare eventuali modifiche da proporre per la maggioranza.

L’evento più importante della settimana, invece, riguarda il passaggio approvativo in aula alla Camera della gestazione per altri come “reato universale”. Ora passerà al Senato. Nelle scorse settimane abbiamo approfondito i dubbi giuridici sul tema, oggi tornano a scriverne i giuristi Angelo Schillaci e Matteo Uslenghi, spiegando i rischi di questa iniziativa legislativa nella vita quotidiana delle persone e delle famiglie.

Il 1 agosto, come ogni anno, scatterà invece la sospensione feriale fino al 31 del mese. 

La Consulta su Renzi

Matteo Renzi ha ottenuto ragione davanti alla Corte costituzionale sul caso della sua corrispondenza acquisita dai magistrati di Firenze.

La Consulta, infatti, ha accolto il conflitto di attribuzione proposto dal Senato nei confronti della Procura di Firenze, che aveva acquisito la corrispondenza dell’ex premier senza chiedere la preventiva autorizzazione del Senato.

«La Corte ha dichiarato che la Procura non poteva acquisire, senza preventiva autorizzazione del Senato, messaggi di posta elettronica e whatsapp del parlamentare, o a lui diretti, conservati in dispositivi elettronici appartenenti a terzi, oggetto di provvedimenti di sequestro nell’ambito di un procedimento penale a carico dello stesso parlamentare e di terzi», si legge nel comunicato della corte.

La corte invece non ha accolto la parte del ricorso in cui si contestava l’acquisizione dell’estratto del conto corrente personale di Renzi, «in quanto non era stato spedito dalla banca al parlamentare, ma allegato a segnalazioni di operazioni bancarie provenienti da uffici della Banca d’Italia».

Il Garante dei detenuti

Secondo ricostruzioni di stampa, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha individuato la nuova terna che comporrà il collegio del Garante dei detenuti: il presidente dovrebbe essere Felice Maurizio D’Ettore, ordinario di diritto privato a Firenze ma anche ex deputato nel Popolo delle libertà e oggi deputato di Fratelli d’Italia, affiancato da Carmine Antonio Esposito, ex presidente del tribunale di sorveglianza di Napoli ed ex consigliere comunale di FdI, e da Mario Serio, professore ordinario di Diritto privato comparato nell’università di Palermo dal 1994 ed ex componente del Csm in quota Forza Italia.

Le opposizoni hanno risposto con il Pd che ha parlato di scelta «contra legem», come ha detto Debora Serracchiani, perchè «vi sarebbe una evidente incompatibilità rispetto a questo previsto al comma 2 dell'articolo 7 della legge istitutiva dell'organo, in cui si stabilisce che i suoi membri 'sono scelti tra persone, non dipendenti delle pubbliche amministrazioni, che assicurano indipendenza e competenza nelle discipline afferenti la tutela dei diritti umani».

Scontro al tribunale di Milano

Continua lo scontro tra la procuratrice generale di Milano, Francesca Nanni, e il sostituto pg Cuno Tarfusser sul caso della strage di Erba, per cui Tarfusser ha proposto la revisione del processo.

Nei confronti di Tarfusser è stato aperto un procedimento disciplinare su segnalazione al Csm di Nanni e ora la procuratrice generale ha trasmesso alla Corte d'Appello di Brescia l’atto di proposta di revisione del processo, accompagnandolo però con un parere con lui spiega che l’istanza è «inammissibile» e «infondata», perchè viene da un «soggetto non legittimato«, dato che un regolamento interno prevede che le istanze di revisione possano essere proposte solo dal procuratore generale e dall'avvocato generale. E «nel merito infondata» perché mancano «nuove prove decisive» per una revisione. 

Nuove assunzioni nell’amministrazione giudiziaria

Un emendamento al deceto Pa2, approvato dalle commissioni preposte alla Camera, ha previsto l'aumento della dotazione organica dell'Amministrazione giudiziaria di 1.947 unità del comparto funzioni centrali, area funzionari. «Si tratta di un ulteriore passo in avanti verso una giustizia più moderna ed efficiente», ha detto il vice ministro Francesco Paolo Sisto.

Il discorso di Mattarella alla cerimonia del Ventaglio

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha parlato alla cerimonia del Ventaglio anche dei rapporti tra politica e magistratura. «Ciascuno faccia il proprio mestiere» bene, e non pretenda di fare «abusivamente la parte di altri», ha detto. «I ruoli non vanno confusi, anche a tutela dell'ambito di cui si è titolari».

E ancora, «Iniziative di inchieste con cui si intende sovrapporre attività del Parlamento ai giudizi della Magistratura si collocano al di fuori del recinto della Costituzione e non possono essere praticate. Non esiste un contropotere giudiziario del Parlamento, usato parallelamente o, peggio, in conflitto con l'azione della Magistratura». Inoltre «non sono le Camere a poter verificare, valutare, giudicare se norme di legge - che il Parlamento stesso ha approvato - siano o meno conformi a Costituzione, perchè questo compito è riservato, dall'art.134, in maniera esclusiva, alla Corte Costituzionale. Non puo' esistere una giustizia costituzionale politica».

Magistratura onoraria

La Camera ha approvato un emendamento che definisce e qualifica, dal punto di vista fiscale e dal punto di vista contributivo, i magistrati onorari confermati. Così si dovrebbe risolvere una problematica aperta da anni tra magistratura onoraria e ministero. L'emendamento dispone l'assimilazione dei compensi percepiti dai magistrati onorari al reddito da lavoro dipendente. Per gli esclusivisti, è prevista l'iscrizione alla Cassa trattamenti pensionistici statali (Ctps) e il godimento delle relative prestazioni previdenziali e assistenziali, mentre per i non esclusivisti è prevista l'iscrizione alla cassa forense o alla gestione separata.

«Grazie a questo prezioso emendamento abbiamo posto la parola fine a una questione che, da gennaio, ha generato condivisibili paure e incertezze economiche in centinaia di magistrati onorari confermati», ha detto il sottosegretario Andrea Delmastro.

Area contro le nomine del Csm

Il coordinamento di Area è intervenuto con un duro comunicato dal titolo «non è successo niente», criticando le scelte del Csm in materia di nomine e in particolare le conferme dei presidenti del tribunale di Brescia e di Firenze. «Un vero e proprio colpo di spugna su comportamenti indicativi della vistosa degenerazione clientelare e correntizia emersa attraverso lo scandalo Palamara».

«Le vicende indicate ponevano al centro della valutazione consiliare le posizioni di due magistrati le cui condotte sono state ritenute rilevanti anche in sede disciplinare perché questi ultimi sponsorizzavamo presso il Consigliere Palamara, durante il suo mandato al Csm, amici e compagni di corrente che solo per questo, a prescindere dai meriti loro e dei rispettivi concorrenti, venivano sostenuti facendo in modo che spesso prevalessero sugli altri aspiranti. Il fatto che uno dei due abbia subito la condanna della censura e l'altro abbia evitato la sanzione per tenuità del fatto, comunque positivamente accertato, non è stato sufficiente alla ormai consueta maggioranza del Csm, che fa asse su Mi e sui laici di centro-destra, talvolta con il contributo della nuova Unicost, a negare l'idoneità alla prosecuzione dell'incarico direttivo in atto e soprattutto alla prosecuzione futura della loro carriera dirigenziale».

Un attacco, quello di Area, che segue alle polemiche sulla nomina del nuovo procuratore di Firenze con il voto decisivo del vicepresidente del Csm, Fabio Pinelli, e che fa trasparire il clima di tensione in consiglio.

Commissariamento del Coa di Napoli?

Clima teso al consiglio dell’ordine degli avvocati di Napoli, che rischierebbe il commissariamento. L’ordine, infatti, è stato rinnovato il 24 febbraio ma si è creata una spaccatura in seguito alla vicenda del buco nei conti da 1,1 milione di euro di tasse, imposte e contributi ai dipendenti non pagati. Le irregolarità fiscali sarebbero iniziate nel 2008 e il “buco” è emerso, ma per puro caso, quando l’ordine avrebbe dovuto incassare dei soldi dal Corecom ma l’Agenzia delle entrate ha bloccato il credito di 65 mila euro con un pignoramento, presso il Corecom stesso.

Nell’attuale consiglio, invece, si è creata una spaccatura, tracimata con la mancata convocazione dell’assemblea degli iscritti entro il 30 aprile per approvare il bilancio. Attualmente è stato deliberato l’esercizio provvisorio.

Per questo la consigliera Ilaria Imparato, in polemica con l’attuale gestione, ha fatto sapere con un comunicato che ha depositato istanza di commissariamento al Consiglio Nazionale Forense (Cnf) e al Ministero. «E non è tardato l'intervento del Cnf che, a seguito di richiesta del Ministero, ha, con delibera, dato un termine al Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Napoli per relazionare dettagliatamente su tali inadempimenti», ma «la richiesta del Cnf non è stato messa né all'odg del Consiglio e neppure partecipata ai singoli consiglieri, alcuni dei quali hanno chiesto al presidente perché un atto così importante per la vita consiliare, come una richiesta al Consiglio dell'Ordine degli Avvocati a opera del Cnf dietro conforme parere del Ministero, non sia stato comunicato a tutti i consiglieri in carica e non sia stato messo all'ordine del giorno dei lavori del Consiglio».

Nomine al Csm

Vincenzo Pupilella è stato votato all'unanimità presidente della Corte d'Appello di Campobasso. Fabio D'Anna è stato votato all'unanimità procuratore generale della Corte d’Appello di Caltanissetta. Carmelo Zuccaro è stato votato procuratore generale della Corte d'Appello di Catania con 2 astenuti. Maria Lanfranco è stata votata presidente del Tribunale dei Minorenni di Venezia, con 3 astensioni. Procuratore della Repubblica di Agrigento, con 17 voti, è stato votato Giovanni Di Leo.

La commissione Nomine del Csm ha deliberato di proporre al plenum le seguenti nomine: il nuovo presidente del tribunale di Mantova, Massimo De Luca (unanimità), il nuovo presidente della Corte d'Appello di Lecce, Roberto Carrelli Palombi (unanimità), il nuovo presidente del tribunale di Lecce (un voto per Alessandro Silvestrini e tre voti per Roberto Tanisi) e il nuovo presidente di sezione presso la Corte di Appello di Genova (quattro voti per Marcello Bruno e un voto per Valeria Albino).

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