Care lettrici, cari lettori

questa settimana ha avuto al centro il caso Bari, con il ministero dell’Interno che ha inviato una commissione per valutare l’ipotesi di sciogliere per mafia il comune. 

Sul piano della giustizia, invece, gli eventi principali sono stati la manifestazione dell’Unione camere penali per i suicidi in carcere e il ritorno del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, sulla separazione delle carriere, prevedendo una tempistica che però difficilmente potrà essere rispettata.

Da via Arenula, invece, arriva una novità: Giusi Bartolozzi è stata nominata capo di Gabinetto di Nordio al posto dell’uscente Alberto Rizzo, dopo un braccio di ferro interno che qui trovate approfondito. Contestualmente, anche al Csm le nomine continuano con qualche intoppo: l’ennesimo annullamento del Tar Lazio e il voto del vicepresidente Fabio Pinelli (che vale doppio) per scegliere la nuova presidente della corte d’appello di Catanzaro.

Infine, in newsletter trovate due fatti un po’ inconsueti: lo sciopero dei fonici e trascrittori forensi e le rimostranze dei ctu, che però raccontano di un sistema giustizia in difficoltà non solo sulle grandi questioni più attenzionate dai media.

Per i commenti, il tema dell’intelligenza artificiale appassiona molto anche i giuristi e l’avvocato Luigi Viola propone una riflessione sulle tutele possibili nel caso in cui l’Ia informi in modo errato il cliente.

Corte costituzionale su fine vita e figli di coppie lgbt

Il presidente della Corte costituzionale, Augusto Barbera, ha illustrato la relazione sull’ultimo anno di lavoro della corte e lanciato una forte esortazione al parlamento affinchè realizzi una legge sul fine vita e una sui figli delle coppie omogenitoriali, con un appello anche ad eleggere l'ultimo giudice ancora mancante per completare il collegio della Corte costituzionale.

«Non si può non manifestare un certo rammarico - ha detto Barbera - per il fatto che nei casi più significativi il legislatore non sia intervenuto, rinunciando ad una prerogativa che ad esso compete, obbligando questa Corte a procedere con una propria e autonoma soluzione, inevitabile in forza dell'imperativo di osservare la Costituzione». Poi ha aggiunto: «Se rimane l'inerzia del Parlamento, la Corte costituzionale ad un certo punto non potrà non intervenire». È pendente infatti una ordinanza del Tribunale di Firenze sul caso di un malato di sla.

Stessa cosa vale per i figli delle coppie omogenitoriali: il loro riconoscimento sta avvenendo con «disordinato e contraddittorio intervento dei sindaci preposti ai registri dell'anagrafe». 

Il Cnf e la riforma del processo penale

Il 18 marzo si è svolto presso il Consiglio nazionale forense una riunione della commissione per la riforma del processo penale e al saluto era presente anche il ministro Nordio, il quale ha detto che «Il nostro compito è introdurre un codice di procedura penale accusatorio, nello spirito dell'idea che aveva il suo autore, Giuliano Vassalli, da coniugare con l'efficienza».

Ha anche aggiunto una considerazione interessante su come, secondo lui, dovrebbe essere riformato il processo: «In America patteggiano il novanta per cento delle persone che si ritengono colpevoli perché altrimenti vengono punite due volte, una perché si ritengono colpevoli, l'altra perché non hanno patteggiato, mentre in Italia nonostante ciò si è arrivati al minimo della pena: benefici di legge, sospensione della condizionale e attenuanti generiche anche a chi non ha patteggiato. Allora è ovvio che questo non funziona».

Il presidente del Cnf, Francesco Greco, ha detto che «È un onore ospitare questa riunione che testimonia la corrente di dialogo con l'avvocatura. Il principio di efficienza del processo è quello che finora è mancato di più perché al di là della necessità di arrivare a una sentenza celere, questa sentenza deve essere anche giusta, come indica la Costituzione. Auspichiamo che i lavori della commissione possano contribuire a migliorare la tutela dei diritti nel sistema giudiziario italiano, per un futuro in cui si possa raggiungere pienamente il giusto processo, così come sancito dalla Costituzione». 

La commissione, presieduta da Antonio Mura, capo dell'ufficio legislativo del ministero, si era già riunita anche nella procura generale presso la Corte d'appello di Roma. Composta da 48 esperti, si è insediata lo scorso settembre.

Il ddl Prescrizione

In commissione Giustizia al Senato si è incardinato il disegno di legge sulla prescrizione già approvato dalla Camera il 16 gennaio scorso. Il testo, che è il frutto dell'unione di 4 progetti di legge (di FI, di Azione, di FdI e della Lega), prevede una sospensione della prescrizione di 24 mesi dopo la condanna di primo grado e di 12 mesi dopo la conferma della condanna in Appello. Se la sentenza di impugnazione non arriva nei tempi previsti, la prescrizione riprende il suo corso e si calcolerà anche il precedente periodo di sospensione. Anche in caso di successivo proscioglimento o annullamento della condanna in Appello o in Cassazione, il periodo in cui il processo è stato sospeso si calcolerà ai fini della prescrizione. 

La separazione carriere

Nordio ha parlato di «imminente presentazione» del pacchetto di riforma costituzionale per la separazione delle carriere, dunque potrebbe finire all'attenzione del Coniglio dei ministri subito dopo Pasqua.

Il deputato di Azione, Enrico Costa, però, si è mostrato scettico: «Già nel marzo 2023 aveva annunciato un intervento imminente con il risultato che il governo ha dormito un anno e a marzo 2024 siamo ancora qui».

La manifestazione dei penalisti per i suicidi in carcere

L’Unione camere penali ha organizzato una manifestazione a Roma, in piazza Sanri apostoli, «per dare voce a tutti coloro che non possono parlare per denunciare questa strage in atto, affinché si possa realizzare, tutti insieme, l'obiettivo di arrestare con efficacia il terribile fenomeno dei suicidi in carcere».

«Non c'è più tempo, la politica deve assumersi la responsabilità di questa crisi: uno Stato civile non può non assumersi la responsabilità della vita dei detenuti» ha detto il presidente Francesco Petrelli, «Non c'è più tempo per il numero e la frequenza dei suicidi, uno ogni 3 giorni, per il sovraffollamento, che continua ad aumentare andando verso la soglia che ha fatto condannare l'Italia dalla Cedu.Ogni mese ci sono 400-500 ingressi, questo è un dato allarmante. Chiediamo alla politica di assumersi la responsabilità di norme che pongano fine a una situazione di illegalità».

Tra coloro che hanno aderito all'iniziativa, ci sono Roberto Giachetti, Maria Elena Boschi, Raffaella Paita, Dafne Musolino, Maria Chiara Gadda, Silvia Fregolent, Marietta Tidei e Luciano Nobili di Italia Viva, Deborah Serracchiani, Anna Rossomando, Federico Gianassi, Michela Di Biase e Alfredo Bazoli del Partito Democratico, Enrico Costa e Maria Stella Gelmini di Azione, Riccardo Magi di +Europa, Tommaso Calderone e Pierantonio Zanettin di Forza Italia, Elisabetta Rampelli per il Partito Radicale. È stato invitato il vice ministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto. Hanno aderito anche il Consiglio Nazionale Forense, l'ufficio del Garante dei Detenuti, le associazioni che da anni si occupano di carcere o comunque sensibili ai valori costituzionali, tra cui Nessuno Tocchi Caino con Rita Bernardini e Sergio D'Elia, Antigone con Patrizio Gonella, Barre di Zucchero, Extrema Ratio, Arci e tante altre.

Il sovraffollamento

«Per affrontare il sovraffollamento siamo contrari a svuotacarceri o sconti di pena. Siamo favorevoli a percorsi dedicati alternativi in grado di prestare cura a soggetti problematici che oggi in carcere creano più problemi che vantaggi», ha detto il Sottosegretario alla Giustizia, Andrea Ostellari, «La sovrappopolazione carceraria viene affrontata non con svuotamenti o sconti di pena, ma con percorsi alternativi dedicati». Una visione questa che «è volta anche a limitare il numero eccessivo di suicidi. Se si alleggerisce il peso che oggi c'è all'interno degli istituti, con percorsi diversi, si agisce anche sui suicidi, fenomeno che stiamo cercando di combattere e di risolvere».

Lo sciopero dei fonici

In settimana si è svolto lo sciopero nazionale dei fonici trascrittori stenotipisti forensi, «per chiedere al ministero della Giustizia l'internalizzazione di questi lavoratori».

Lo sciopero ha raccolto un'adesione di circa l'85%, con presidi davanti a molti palazzi di giustizia. La percentuale non è stata superiore perché sono state garantite le attività essenziali a favore dello svolgimento dei processi. Essendo vicina la scadenza degli appalti, la richiesta è l'apertura di un tavolo permanente per contrattare le modalità e i tempi dell'internalizzazione di tutti gli addetti, un percorso di formazione che ne certifichi la professionalità, garanzie sul mantenimento dei livelli occupazionali e salariali. 

Il compenso dei ctu

L’associazione ProfessionItaliane, che riunisce il comitato unitario delle professione e la rete delle professioni tecniche ha chiesto al ministero della Giustizia di aumentare l'attuale compenso per le vacazioni orarie dei consulenti tecnici, introdurre riferimenti per diverse attività e specializzazioni non contenute nel Decreto del Ministro della Giustizia del 4 dicembre 2023, creare un collegamento con la recente norma sull'equo compenso.

Le richieste sono arrivate alla commissione del Ministero della Giustizia preposta alla rideterminazione della misura degli onorari dei consulenti tecnici dei giudici. Nel corso dell'incontro tra le parti, è stato anticipato che il Ministero della Giustizia invierà agli Ordini un questionario per raccogliere le proposte sulle specializzazioni e le attività professionali da aggiungere nella nuova tariffa. «Esprimiamo la nostra soddisfazione per l'attenzione che la Commissione ministeriale ci ha dedicato, poiché da tempo abbiamo sollevato la necessità di adeguare la tariffa dei consulenti tecnici dei giudici al fine di assicurare agli stessi compensi più equi», ha dichiarato il presidente di ProfessionItaliane, Armando Zambrano. 

Assolto Ferri dal procedimento disciplinare

Il magistrato ed ex sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri è stato assolto oggi dalla Sezione disciplinare del Csm per aver accompagnato alcune volte - tra la fine del 2013 e l'inizio del 2014 - il giudice Amedeo Franco da Silvio Berlusconi a Palazzo Grazioli.

L’incolpazione era di aver tenuto una "condotta gravemente scorretta" e l’assoluzione è stata decisa in seguito all'annullamento con rinvio, da parte della Cassazione, della precedente condanna disciplinare inflitta a Ferri da Palazzo dei Marescialli, consistente nella perdita di due anni di anzianità di servizio.

Ferri si era difeso in udienza dicendo di non aver «screditato nessuno, non c'è una frase fuori posto che io abbia detto. Il mio ruolo era quello di sottosegretario, svolgevo le mie funzioni politiche e non di magistrato. Perchè Franco si è rivolto a me? Si rivolgeva a tutti. Ho la coscienza a posto, chiedo di essere giudicato non per la mia storia politica e associativa ma come qualsiasi persona guardando i fatti e le carte». La conversazione, però, era registrata e l’audio è stato poi depositato dalla difesa di Berlusconi nin un procedimento davanti alla Corte europea dei diritti dell’uomo.

«Per Ferri era una riunione privata di tre persone, non sapeva che la conversazione fosse registrata. Non ha pronunciato nessuna frase offensiva», aveva fatto presente il difensore di Ferri, l'avvocato Luigi Antonio Panella.

Attualmente Ferri è distaccato in servizio presso il ministero della Giustizia, in ottemperanza della riforma Cartabia sui magistrati di rientro dalla politica. 

La polemica su Guido Salvini

A Milano è scoppiata la polemica intorno al giudice Guido Salvini, noto per aver riaperto il processo sulla strage di Piazza Fontana. A dare il via è stato un articolo del Corriere della Sera, in cui si riportava che, quando Salvini è andato in pensione in dicembre, il suo ruolo era gravato da oltre trecento fissazioni di udienze lasciate in arretrato.

Salvini ha risposto dicendo che «Ho lasciato l'ufficio senza alcuna misura cautelare pendente, nessuna sentenza fuori termine, con tutti i processi di rilievo per la collettività o conclusi o fissati, non ho mai ricevuto in questi anni da pubblici ministeri o da avvocati difensori di persone offese richieste di sollecito o lamentele per qualche fascicolo urgente in attesa».

Poi ha spiegato che «in un ufficio come quello del gip, sotto organico da quando è nato, molti fascicoli restano in attesa e possono transitare da chi esce a chi subentra. Ma sono quelli di seconda linea, non rilevanti in termini di pericolosità o di efficacia preventiva, spesso nati morti e destinati a fare poca strada con le regole introdotte dalla riforma Cartabia: quelli che nei corridoi chiamiamo scherzosamente "cartacce", carte senza sbocco». Ha poi ricordato di essere andato in congedo con 80 giorni di ferie arretrate e di aver lavorato quasi tutti i sabati e le domeniche.

Il processo all’ex segretaria di Davigo

L’ex segretaria di Piercamillo Davigo condannato in appello per rivelazione di segreto per la divulgazione dei verbali di Amara - Marcella Contraffatto ha scelto di essere giudicata con rito abbreviato condizionato a una consulenza tecnica grafica. L’accusa a suo carico è di rivelazione del segreto d'ufficio in relazione ai verbali, che sarebbe stata fatta a una giornalista attraverso l’invio di un plico anonimoContrafatto nel dicembre del 2022 è stata prosciolta dal gup con la formula ''per non aver commesso il fatto'' dall'accusa di calunnia sempre in riferimento a quei verbali. 

Annullata la nomina di Viola

Il Tar del Lazio ha annullato la delibera con cui il Csm, nel settembre scorso, ha nominato Alfredo Pompeo Viola procuratore generale aggiunto della Corte di Cassazione. Accolti i ricorsi proposti da Nicola Lettieri e Giulio Romano, entrambi partecipanti alla procedura per la copertura del posto.

Con le impugnative si chiedeva l'annullamento del provvedimento di conferimento dell'incarico per la violazione della normativa che prevede che per il Segretario Generale del Csm - carica di Viola al momento della presentazione della domanda - viga il divieto di partecipazione alle procedure concorsuali. Motivazione accolta dal Tar, secondo cui Viola non era «legittimato al posto». 

Nomine al Csm

Il plenum del Csm ha nominato a maggioranza, con 16 voti a favore, la dottoressa Ombretta Salvetti come nuova Presidente del Tribunale di Asti. Votato all'unanimità, inoltre, il nuovo Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Como, dottor Massimo Astori. All'unanimità è stato votato anche il nuovo Procuratore della Repubblica del Tribunale di Mantova, dottor Giulio Girolamo Tamburini. Votati all'unanimità, infine, anche il nuovo Presidente di sezione del Tribunale di Bari, dottor Sergio Di Paola, e il nuovo Presidente di sezione del Tribunale di Grosseto, dottor Sergio Compagnucci. 

Il plenum ha votato a maggioranza, con 18 voti a favore, la nuova Presidente della Corte di appello di Napoli, la dottoressa Maria Rosaria Covelli.

Con 17 voti a favore, è stata votata dal plenum del Csm la nuova presidente della Corte di Appello di Catanzaro, si tratta della dottoressa Concettina Epifanio, sostenuta dai laici di centrodestra e da Magistratura indipendente. In questo caso la nomina ha un particolare: come già successo per la nomina al vertice della procura di Firenze, ha partecipato alla votazione anche il vicepresidente del Csm, Fabio Pinelli, il cui voto vale doppio.

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