Care lettrici, cari lettori

la settimana è stata teatro di due eventi importanti: l’inaugurazione dell’anno giudiziario forense con il G7 delle avvocature e l’intitolazione della sede del Csm a Vittorio Bachelet.

Due momenti significativi sia per l’avvocatura che per la magistratura, che hanno raccontato lo stato di fibrillazione di entrambe le categorie e che trovate in questa newsletter.

Accanto a questo, continua il dibattito sul carcere e sul sovraffollamento, con una iniziativa del Cnel dal titolo “Recidiva zero”, con l’obiettivo di facilitare il lavoro dentro e fuori dal carcere.

La questione carceraria rimane sempre critica e su questo interviene con una analisi l’avvocata Maria Brucale, che riprende l’audizione del procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo e analizza le sue parole in materia di 41 bis.

Inaugurazione anno giudiziario forense e G7 dell’avvocatura

Lunedì 15 aprile si è svolta l’inaugurazione dell’anno giudiziario forense organizzata dal Cnf. Il presidente, Francesco Greco nel suo discorso ha toccato alcuni temi fondamentali per l’avvocatura: 

Atti: «Sinteticità e chiarezza devono costituire le linee maestre cui devono essere ispirate le nostre difese, ma non si può tollerare alcuna sanzione per l'avvocato che per sviluppare la linea difensiva, talvolta per la complessità del caso, rediga un atto giudicato lungo, come invece è già accaduto davanti qualche tribunale».

Processo penale: «La riforma processo penale, fin dai primi effetti, ha destato problemi enormi: la prevista entrata in vigore del processo penale telematico, in assenza di adeguamento dell'organizzazione degli uffici giudiziari e della preventiva verifica se gli uffici fossero pronti, provoca significativi disagi».

Impugnazioni: la nuova previsione che prevede uno specifico mandato a impugnare in appello (comma quater art. 581 cpp) «finisce, di fatto, col precludere ai meno abbienti, agli emarginati, ai deboli, la possibilità di appellare la sentenza di condanna di primo grado. Si tratta - quelli che il legislatore ha chiamato 'assenti' - quasi sempre di persone che in primo grado non sono state in condizione di dotarsi di un difensore di fiducia e per questo ne hanno avuto assegnato uno d'ufficio il quale, pur con ogni impegno e diligenza, raramente riesce anche solo a comunicare con loro».

Intelligenza artificiale: «Chiediamo che sia vietato l'uso della macchina intelligente e degli algoritmi per scrivere i provvedimenti giudiziari. A pena di nullità del provvedimento».

Organici: «Apprezziamo molto le dichiarazioni del ministro della Giustizia sulla necessità di provvedere all'aumento del numero dei magistrati, anche se mi permetto di manifestare qualche perplessità sulle ipotesi di cui si è parlato di reclutamento straordinario».

Il presidente della repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato un messaggio: «L'Avvocatura riveste un ruolo fondamentale per l'affermazione e l'avanzamento dei diritti nell'ambito dei bisogni espressi dalla collettività. Magistrati e avvocati, insieme, in una convergenza di sforzi, nella comune cultura della giurisdizione e delle garanzie, contribuiscono a dare concretezza al diritto nel quadro costituzionale, nell'interesse della collettività».

All’inaugurazione erano presenti e sono intervenuti anche la prima presidente della Cassazione, Margherita Cassano: «Auspico che le aule di giustizia non vengano vissute come luogo di un antagonismo che rasenta talora forme di ostilità. Non è questo il senso né della professione di magistrato né di quella di avvocato».

il ministro della Giustizia Carlo Nordio, che ha auspicato che «se dovessimo arrivare a una riforma costituzionale, fosse inserito in Costituzione il ruolo fondamentale degli avvocati»;

il vicepresidente del Csm, Fabio Pinelli, secondo cui «l’avvocatura deve avere la capacità di distinguere le garanzie fondamentali da una visione di non contrasto ad intralci formalistici al corso del processo verso la decisione. Questi ultimi possono assumere il sapore di un garantismo 'iperbolico', per dirla con Cordero, e divenire una concausa dei ritardi della risposta di giustizia in controtendenza rispetto all'obiettivo di efficienza del sistema».

Successivamente, hanno avuto luogo due giorni di G7 delle avvocatura, con al centro il tema dell’intelligenza artificiale, su cui trovate qui un approfondimento.

Cerimonia palazzo Bachelet

Il palazzo del Csm è diventato palazzo Bachelet, perdendo definitivamente il nome di palazzo dei Marescialli, che portava dal 1935 quando era la sede dei marescialli d’Italia.

L’intitolazione della sede del consiglio a Vittorio Bachelet, vicepresidente dal 1976 al 1980 quando venne assassinato dalle Brigate rosse, è avvenuta con una cerimonia a cui ha partecipato e preso la parola anche il presidente della repubblica Sergio Mattarella, che è anche presidente del Csm.

Il cambio di nome è stato fortemente voluto dal vicepresidente in carica, Fabio Pinelli, e la decisione era stata approvata all’unanimità dal plenum il 7 febbraio scorso.

Alla cerimonia hanno preso la parola Pinelli, l’ex ministra della Giustizia Marta Cartabia per la commemorazione di Bachelet e il figlio Giovanni Bachelet. A chiudere, l’intervento del Quirinale, che è stato molto legato a Vittorio Bachelet, presidente dell’Azione cattolica di cui sia Mattarella che i suoi fratelli hanno fatto parte. Durante l’evento, è intervenuto il capo dello stato Mattarella, con considerazioni di peso sul ruolo del Csm e soprattutto dei consiglieri, laici e togati.

Qui un retroscena sull’organizzazione dell’evento.

Il processo telematico in tilt

L’Unione nazionale camere civili ha lanciato l’allarme sul processo civile telematico, ancora in tilt, il 15 aprile. «Da circa una settimana in vari Distretti di Corte d’Appello, è in atto un grave malfunzionamento del Processo Civile Telematico, che rende pressoché impossibile consultare i fascicoli ed estremamente difficile depositare gli atti, nonché iscrivere a ruolo i procedimenti e, persino, pagare i diritti», ha scritto il presidente Antonio de Notaristefani di Vastogirardi, che denuncia la situazione di estrema difficoltà e chiede al ministero della Giustizia e al governo immediate rassicurazioni sulla tempistica di ripristino del servizio.

Le prime segnalazioni erano arrivate l’8 aprile, quando il ministero aveva segnalato possibili rallentamenti. Il guasto durato tutta la settimana, si legge in nota, «non consente di estrarre i verbali d’udienza, i documenti e gli atti processuali e, per l’effetto, di notificarli nei termini di legge. Il malfunzionamento impedisce, inoltre, di verificare tempestivamente i provvedimenti del Giudice e lo stato di ogni procedimento civile. Tutto ciò lede il diritto di difesa delle parti; diritto, come noto, costituzionalmente garantito».

Carcere ai giornalisti

Si parla ancora di carcere ai giornalisti, anche se l’emendamento del relatore di FdI, Gianni Berrino, che lo reintroduceva in un ddl che aveva proprio come obiettivo cancellarlo è stato ritirato. Il ritiro degli emendamenti non ha però spento l’allarme del Pd, che in conferenza stampa ha segnalato, con il vicecapogruppo del Pd a palazzo Madama Alfredo Bazoli, che le intenzioni del governo sembrano di introdurre «sanzioni dal sapore intimidatorio nei confronti dei giornalisti e dell'informazione». «Stiamo discutendo del rapporto tra libertà e potere - ha osservato la vicepresidente del Senato, Anna Rossomando -  questo interroga le democrazie moderne e la direzione che debbono prendere». Inoltre, ha fatto notare la responsabile Giustizia del Pd, Debora Serracchiani, «Dietro all'intervento del relatore è difficile pensare che non vi fosse il sostegno, l'accordo se non proprio una iniziativa governativa».

Garanti dei detenuti

La Conferenza nazionale dei Garanti territoriali delle persone private della libertà personale ha organizzato per il 18 aprile una giornata di riflessione sui suicidi e sulle morti in carcere, che vedrà coinvolti tutti i Garanti regionali, provinciali e comunali.

Il portavoce Samuele Ciambriello ha detto che «è l'occasione per accendere i riflettori sulle grandi carenze del sistema penitenziario attuale, per fare il focus sul sovraffollamento carcerario, sulle mancanze sanitarie e trattamentali, sulla necessità di una maggiore applicazione delle misure alternative al carcere».

La richiesta è anche quella rivolta ai parlamentari (nazionali ed europei), i consiglieri regionali e comunali e i magistrati di sorveglianza a visitare le carceri con maggiore continuità perché i suicidi sono il prodotto della lontananza della politica e della società civile dal carcere. 

Ingiusta detenzione

Dal 2018 al 2023 sono state risarcite dallo Stato 4.368 persone ingiustamente arrestate, per una somma complessiva di 193.547.821. Il ministero ha avviato una azione disciplinare per ingiusta detenzione nel 2022 e 3 nel 2023. Il ministro Bonafede ne aveva avviate 22 nel 2019 e 19 nel 2020.

«Ma paga solo lo Stato perché di fronte a questi numeri, dal 2017 al 2023 sono state avviate 87 azioni disciplinari con il seguente esito: 44 non doversi procedere, 27 assoluzioni, 8 censure, 1 ammonimento, 7 ancora in corso. I magistrati non pagano mai sul piano disciplinare», ha scritto il deputato di Azione, Enrico Costa.

Area e Md contro sulla nomina di Chiaravalloti

Il vicepresidente del Csm, Fabio Pinelli, ha votato per la nomina della nuova presidente della Corte d’appello di Reggio Calabria, Caterina Chiaravalloti, 61 anni, presidente del Tribunale di Latina e figlia di Giuseppe, governatore della Calabria per Forza Italia dal 2000 al 2005. Il suo voto è stato decisivo per la nomina, perchè il plenum era spaccato.

Il voto di Pinelli è stato stigmatizzato dall’Esecutivo di Magistratura democratica, che ha scritto una nota: «Auspichiamo per il futuro il recupero del ruolo di garanzia del vicepresidente del Csm, insieme al giusto rispetto per i magistrati che svolgono il loro servizio in territori come quello calabrese, che in prima linea, con i loro sacrifici e la loro determinazione, si pongono a presidio della legalità, un presidio che a volte dura una vita intera e che rappresenta, questo sì, una garanzia, non un rischio di condizionamento». 

Non è infatti la prima volta che il voto di Pinelli è determinante: «Dopo la procura di Firenze e la presidenza della Corte d'appello di Catanzaro, nuovamente il vicepresidente recede dal suo essenziale ruolo di garanzia, incidendo in modo decisivo sugli esiti delle nomine, con preferenze che si allineano sempre a quelle dei consiglieri laici espressi dalla maggioranza parlamentare. Dopo lo scandalo del 2019, quale Consiglio Superiore contribuisce a costruire questa prassi del vicepresidente? La magistratura deve rivendicare con fermezza un esercizio della discrezionalità consiliare basato su regole chiare e trasparenti, riscontrate dalla motivazione, non orientato dalle maggioranze e dalle appartenenze, o dalle interferenze politiche».

Anche i togati di Area sono intervenuti con una nota: «Dedicare una vita professionale a lavorare in territorio di mafia è di ostacolo al conferimento di una funzione direttiva in quel territorio? In Plenum, per la presidenza della corte d'appello di Reggio Calabria, il vicepresidente del Csm ha espresso il proprio voto, ancora una volta decisivo, per Caterina Chiaravalloti, preferendola a Olga Tarzia, che lavora e ha sempre lavorato in quel distretto. Tra gli argomenti spesi nella sua dichiarazione di voto, ha sottolineato i rischi di interferenze nell'esercizio delle funzioni che possono derivare dal radicamento in territori di criminalità organizzata. Lavorare in terra di mafia non può esporre a un tale generico, quanto ingeneroso pregiudizio. Siamo anzi convinti che i sacrifici personali e professionali dei colleghi che operano in quelle realtà meritino la massima riconoscenza di tutti».

Biagioni confermata presidente di Agi

L’avvocata Tatiana Biagioni è stata confermata per il secondo mandato alla presidenza di AGI (Avvocati Giuslavoristi Italiani). Con l’elezione della Presidente sono state confermate per il triennio 2024-2027 dal Consiglio esecutivo nazionale anche le altre cariche di vertice: i vicepresidenti Gianpiero Belligoli ed Enzo Morrico; il tesoriere Massimo Cundari; il segretario Corrado Guarnieri. Prosegue il lavoro della direttrice dell’Ufficio di direzione e amministrazione Aurora Notarianni (nell’Ufficio Uda sono stati nominati due nuovi componenti) e del direttore della scuola di Alta formazione in Diritto del lavoro Renato Scorcelli.

Prima donna ai vertici di AGI, Tatiana Biagioni è un’esperta di pari opportunità e diritto antidiscriminatorio, dal 2022 consulente in politiche di genere del Dipartimento Pari Opportunità presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Festival della giustizia penale

«La vita e la morte nella giustizia penale», è il tema al centro della quinta edizione del festival della giustizia Penale dal 15 al 19 maggio a Modena, Carpi, Sassuolo e Pavullo. Tra gli ospiti Cristina Cattaneo, medico legale che si è occupata di importanti delitti. Ci saranno poi il politico e giurista Giuliano Amato, Roberto Formigoni, già presidente della Regione Lombardia, la senatrice Giulia Bongiorno e la giornalista Daria Bignardi. Attesa alla tre giorni anche la presenza del ministro della giustizia Carlo Nordio. La giornata di sabato sarà dedicata al tema del carcere. Tra gli ospiti Ricky Jackson, condannato a morte da innocente e libero dopo 39 anni di carcere. 

Nomine al Csm

Il plenum del Csm, ha votato la nomina di Michele Prestipino Giarritta a nuovo Procuratore Aggiunto presso la Direzione Nazionale Antimafia.

Il nuovo Presidente del Tribunale di Pesaro è Lorena Mussoni, il nuovo Procuratore Generale della Corte di Appello di Roma è Giuseppe Amato; il nuovo Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Lodi Laura Pedio, il nuovo Presidente del Tribunale di Pisa Beatrice Dani, il nuovo Presidente del Tribunale di Avezzano Leopoldo Sciarrillo e il nuovo presidente del Tribunale di Pordenone Rodolfo Piccin.

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