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Il testo è fermo perchè mai calendarizzato in cdm da palazzo Chigi. Ora, però, è corsa contro il tempo per approvarlo in tempo per le elezioni del prossimo Csm a luglio 2022.
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«Un profondo processo riformatore deve interessare anche il versante della giustizia», ha detto Mattarella, aggiungendo che «è indispensabile che le riforme annunciate giungano con immediatezza a compimento affinché il Consiglio superiore della Magistratura possa svolgere appieno la funzione che gli è propria».
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La piramide di responsabilità, infatti, arriva fino a Draghi e Mattarella ne è al corrente. Lì, infatti, è da cercare la ragione del fatto che il ddl non abbia ancora cominciato il suo iter di commissione vero e proprio.
Nei suoi quaranta minuti di discorso al parlamento in seduta comune, il neo-rieletto presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha sferzato uno dei nervi scoperti del governo: la giustizia e la riforma della magistratura. In parole apparentemente rivolte in modo generico all’aula di Montecitorio, il presidente ha dato una stoccata precisa all’Esecutivo e in particolare, secondo fonti ministeriali, al presidente del Consiglio Mario Draghi. «Un profondo processo riformatore deve interess



