Care lettrici, cari lettori

l’evento di questa settimana breve grazie alle feste pasquali è in programma per il fine settimana: l’Associazione nazionale magistrati si riunirà e all’ordine del giorno c’è il decreto legislativo che prevede i test psicoattitudinali per i magistrati. Tra le ipotesi sul tavolo, c’è anche quella di uno sciopero delle toghe contro l’iniziativa del ministero.

Bisognerà attendere l’esito della riunione per capire quali saranno le mosse della magistratura associata, intanto però al Csm si attende l’arrivo del decreto legislativo, su cui verrà dato il parere.

Test psicoattitudinali

In attesa delle riflessioni dell’Anm, in settimana su Questione giustizia – la storica rivista di Magistratura democratica diretta da Nello Rossi – è stato pubblicato un intervento del presidente della Società Psicoanalitica Italiana Sarantis Thanopulos.

«Certamente il lavoro del magistrato è molto impegnativo sul piano fisico, mentale e affettivo e vi sono situazioni, presenti, del resto, in tutte le professioni, in cui una certa vulnerabilità psichica può diventare cedimento e impedire l'esercizio sereno della propria attività. Esse si risolvono con istituti già presenti nell'ordinamento come la 'dispensa dal servizio' o il 'collocamento in aspettativa d'ufficio per debolezza di mente o infermità». 

«Invece il progetto di introdurre test di valutazione psicoattitudinali per l'accesso alla funzione di magistrato è inopportuno sul piano del funzionamento democratico delle Istituzioni e inappropriato sul piano psicologico perché, da un lato, sposta l'attenzione dal funzionamento complessivo della magistratura come istituzione all' 'idoneità' del singolo soggetto e, dall'altra, non prende in considerazione il senso di responsabilità, la principale qualità che deve avere un magistrato e la sola che valorizza appieno la sua competenza e cultura giuridica». 

Nomina del segretario generale del Csm

Nel comitato di presidenza e poi al plenum del Csm è andato in scena un nuovo sgarbo ai desiderata del Quirinale. L’occasione è la nomina – molto tribolata a causa di scontri interni, che hanno fatto slittare il voto di mesi – del segretario generale del Consiglio, che è stata votata alla quasi unanimità dall’assemblea.

Proprio quel “quasi” è saltato agli occhi del capo dello stato Sergio Mattarella, che del Csm è anche presidente e che il 16 parteciperà all’inaugurazione, secondo gli annunci insieme alla premier Giorgia Meloni. Secondo fonti del Consiglio l’indicazione quirinalizia era stata quella di portare in plenum un nome condiviso da tutto il comitato di presidenza, così da votarlo all’unanimità anche in plenum.

Invece, sulla nomina del sostituto pg di Cassazione e attuale consigliere giuridico di Pinelli, Roberto Mucci, è mancato un voto pesantissimo: quello del procuratore generale della Cassazione, Luigi Salvato, che è anche membro del comitato di presidenza.

Scarna la motivazione: un’astensione dovuta, visto che Mucci era stato nel suo ufficio in procura generale di Cassazione. In realtà, l’astensione nasconde uno scontro di proporzioni ben maggiori, che hanno giustificato uno strappo rispetto alle indicazioni di chi presiede il Csm.

Il ruolo, poco noto al grande pubblico, in realtà è nevralgico, tanto da prevedere una procedura diversa per la scelta: il nome viene designato dal comitato di presidenza e poi l’incarico è conferito con deliberazione del plenum. Si tratta quindi di una procedura non concorsuale, ma soggetta a una forte discrezionalità proprio in virtù del fatto che si tratta di un ruolo fiduciario per tutto il Consiglio. I suoi compiti sono quelli di predisporre lo svolgimento dei lavori del Consiglio ma soprattutto di essere l’anello di congiunzione con la presidenza della Repubblica e tutti gli organi di rilevanza costituzionale. In una parola, il segretario è colui che tutto vede e tutto sa di ciò che passa nelle stanze di piazza Indipendenza.

Qui un approfondimento in cui ricostruisco la vicenda.

Caso Delmastro

I parlamentari del Partito democratico, Debora Serracchiani, Walter Verini, Andrea Orlando e Silvio Lai, sono stati ammessi dal tribunale di Roma come parte civile nel processo in cui è imputato il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro delle Vedove. L'accusa a suo carico, dopo la richiesta di imputazione del Gip, è di rivelazione di segreto d'ufficio nell'ambito della vicenda Cospito, con la rivelazione di informazioni del Dap coperte da segreto amministrativo. La prossima udienza è stata fissata per il 12 giugno. Il tribunale ha ammesso anche le liste testimoniali presentate dalle parti, tra cui il ministro Carlo Nordio, il deputato di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli e il capo del Dap Giovanni Russo.

Inaugurazione dell’anno giudiziario del Cnf

Il Consiglio nazionale forense ha fissato l’inaugurazione dell’anno giudiziario forense per lunedì 15 aprile alle ore 11.30, presso la Sala Regia di Palazzo Venezia a Roma. La cerimonia si aprirà con la relazione inaugurale del presidente del Cnf Francesco Greco, Seguiranno gli interventi della prima presidente della Cassazione Margherita Cassano, del vicepresidente del Csm Fabio Pinelli e del ministro della Giustizia Carlo Nordio.

Suicidi in carcere

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha annunciato il primo intervento per prevenire i suicidi in carcere, con lo stanziamento di 5 milio di euro per la prevenzione.

«Al fine di prevenire e contrastare il drammatico fenomeno dei suicidi nell'ambito della popolazione detenuta, ho firmato un decreto che prevede per il corrente anno l'assegnazione di 5 milioni di euro all'amministrazione penitenziaria per il potenziamento dei servizi trattamentali e psicologici negli istituti, attraverso il coinvolgimento di esperti specializzati e di professionisti esterni all'amministrazione. Più che raddoppiato lo stanziamento annuale di bilancio destinato alle finalità di prevenzione del fenomeno suicidario e di riduzione del disagio dei ristretti, a conferma dell'impegno da parte del governo nella pronta adozione di misure necessarie per migliorare le condizioni detentive negli istituti penitenziari anche in vista di un intervento più strutturato e duraturo nel tempo da proporre come priorità nella prossima legge di bilancio».

Fine vita

Dopo il monito del presidente della Consulta, Augusto Barbera, sul fatto che la corte interverrà sul fine vita nel prossimo ricorso sul tema, nel caso in cui continui l’inerzia del parlamento, qualcosa si muove.

In una seduta congiunta delle commissioni Giustizia e Salute del Senato è cominciato infatti l’esame dei disegni di legge sul fine vita, con cinque ddl dai quali bisognerà trovare una sintesi.

Quattro proposte sono dell’opposizione e una di Forza Italia: quella del Pd di Alfredo Bazoli che ricalca quella approvata in prima lettura nella scorsa legislatura alla Camera dopo la sentenza della Corte Costituzionale sulla vicenda di Dj Fabo, e che disciplina la morte volontaria medicalmente assistita, quella del dem Dario Parrini sulla terapia del dolore e la dignità nella fase finale della vita, quelle di M5s e Avs che prevedono l’eutanasia, e quella depositata la scorsa settimana dal Forza Italia che prevede una pena attenuata, da sei mesi a due anni, per l’aiuto al suicidio di un convivente tenuto in vita “esclusivamente per mezzo di strumenti di sostegno vitale e affetta da una patologia irreversibile” e cambia il testamento biologico, non considerando trattamenti sanitari la nutrizione e l’idratazione, anche artificiali, e introduce la disciplina dell’obiezione di coscienza per il medico e per il personale sanitario.

Qui un approfondimento sul tema.

Evento sul gender gap alla Corte dei conti

L’Associazione magistrati Corte dei conti ha organizzato un convegno dal titolo “Gender gap: uguaglianza, diversità e pari opportunità”, in occasione della seconda edizione della Giornata delle donne in magistratura.

L’iniziativa si propone di suscitare un proficuo confronto su temi di attualità che impattano sul ruolo delle donne nel mondo del lavoro e nella società civile, allo scopo di diffondere la cultura dell’uguaglianza e radicare il rispetto nella diversità.

L’evento in programma oggi, venerdì 5 aprile, alle ore 10.30 nell’aula delle Sezioni riunite della Corte dei conti, si aprirà con i saluti di Guido Carlino, Presidente della Corte dei conti, Tommaso Miele, Presidente aggiunto e Presidente Comitato Pari Opportunità della magistratura contabile, Margherita Cassano, Primo Presidente Corte Suprema di Cassazione e Gabriella Palmieri Sandulli, Avvocato Generale dello Stato. Introduce e coordina Paola Briguori, Presidente Associazione Magistrati della Corte dei conti.

Interventi di Maria Elisabetta Alberti Casellati, Ministro per le Riforme Istituzionali e Eugenia Maria Roccella, Ministro per le Pari opportunità. Seguiranno le relazioni di Maria Rosaria San Giorgio, Giudice costituzionale; Barbara Martini, Professoressa Università “Tor Vergata” di Roma Delegata del Rettore alle Pari opportunità e inclusione; Maria Rita Parsi, Psicoterapeuta, già Membro Comitato Onu diritti dei minori; Maria Cristina Razzano, Consigliere Corte dei conti.

Evento su “magistratura e indipendenza” di Giustizia Insieme 

La terzietà, sia nell’essere che nell’apparire, è sufficientemente garantita dall’investitura di un organo estraneo al potere politico e al potere legislativo? La terzietà deve riguardare tutti i magistrati o è sufficiente sia solo dei giudici? L’intelligenza artificiale garantisce l’assenza di condizionamenti?

Sono alcuni dei temi del quarto Convegno di Giustizia Insieme “La Magistratura e l’indipendenza”.

Il Convegno di quest’anno è dedicato a Giacomo Matteotti, ucciso il 10 giugno 1924: «Il processo contro i suoi assassini prova in maniera eclatante il vulnus derivante dalla soggezione dei magistrati al potere politico. Il giudice istruttore della Corte di assise di Roma Mauro del Giudice fu lasciato solo. Il processo fu trasferito a Chieti per legittima suspicione su richiesta del Procuratore generale. Le nostre riflessioni partiranno anche da questa vicenda, perché la memoria non sia vuota, ma esercitata nel quotidiano».

L’appuntamento, in programma per venerdì 12 aprile e in diretta streaming sul sito di Radio Radicale, si svolgerà dalle ore 9,00 nella sala Alessandrina presso S.Ivo alla Sapienza, sede dell’Archivio di Stato di Roma.

Nomine al Csm

Il procuratore aggiunto di Agrigento, Salvatore Vella, è il nuovo procuratore capo di Gela. Lo ha deliberato, all'unanimità, il plenum del Csm. 

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