l’indagine a carico dell’ex collega di giuseppe conte

Traffico di influenze, il reato più difficile da dimostrare

 

  • Delitto molto “mediatico”, è stato al centro di molti processi famosi. Tuttavia, è complicato da provare perchè la fattispecie è molto vaga, tanto è vero che spesso finisce per trasformarsi in corruzione oppure sparire.

  • Tanto aggressivo il nome, quanto lieve la pena: il traffico di influenze illecite, infatti, è punito con il carcere da 1 a 4 anni e 6 mesi. Una pena relativamente bassa, che lo esclude dalla lista di delitti per cui si possono disporre misure cautelari e intercettazioni.

  • Gli elementi che lo costituiscono sono vachi e producono ampi margini di discrezionalità per gli inquirenti che indagano, ma anche enormi difficoltà probatorie. Il reato è talmente generico che una semplice promessa di denaro tra un privato e un professionista che opera in ambiti contigui alla pubblica amministrazione potrebbe dare adito all’ipotesi.

  Traffico di influenze illecite: il titolo di reato evoca faccendieri all’opera introno a scambi illegali al prezzo di una merce impalpabile fatta di connivenze personali. Torna spesso nei processi più mediatici: per citare casi recenti, Tiziano Renzi nel caso Consip; il marito della ministra Federica Guidi (poi dimessasi) nel caso Tempa Rossa; Gianni Alemanno nel caso Mafia Capitale; oggi l’ex collega di Giuseppe Conte, Luca Di Donna. Cos’è Che cosa prevede è piuttosto contorto in t

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