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La corte di Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza di assoluzione in appello per l’ex sindaco di Lodi, Simone Uggetti. Così, a distanza di sei anni dalla presunta turbativa d’asta e dopo una sentenza di condanna a 10 mesi in primo grado ribaltata in secondo grado, dovrà svolgersi un appello bis.
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Controversa rimane la nozione del reato di turbativa d’asta. Secondo la corte d’appello l’elemento determinante per valutarne l’esistenza è che ci sia stata una lesione dell’interesse pubblico.
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Secondo la procura generale, che si è vista accogliere la richiesta di annullamento della sentenza d’appello, il concetto di interesse pubblico va inteso in senso vasto e quindi significa «salvaguardia della libera iniziativa economica».
La corte di Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza di assoluzione in appello per l’ex sindaco di Lodi, Simone Uggetti. Così, a distanza di sei anni dalla presunta turbativa d’asta e dopo una sentenza di condanna a 10 mesi in primo grado ribaltata in secondo grado, dovrà svolgersi un appello bis. Il caso ha prodotto grande eco mediatico per entrambi i gradi di giudizio: dopo l’arresto in fase di indagini preliminari e la condanna, Uggetti è stato bersaglio degli attacchi politici del



