- Dall'inizio della pandemia ci sono 900mila occupati in meno. Altri subiscono "lavoro povero" e precarietà. Per milioni di giovani e donne ci sono i contrattini: bisognerebbe istituire la festa del lavoretto.
- Questi dati non dovrebbero solo suscitare solidarietà per chi ha l'acqua alla gola, ma anche un po' di preoccupazione egoistica in chi se la passa bene. Con questi numeri rischia di saltare ogni equilibrio.
- Quante imprese hanno fatto profitti per milioni e senza arrossire si sono fatte dare dallo stato il contributo di 80mila euro per sanificare gli uffici? Con quei soldi avrebbero campato quattro famiglie.
C'è da chiedersi che cosa abbiano potuto festeggiare il 1 maggio gli italiani che un lavoro non ce l'hanno, cioè che non hanno lavorato almeno un'ora nell'ultima settimana. Sì perché, lavorando un’ora alla settimana per un salario lordo di una quarantina di euro mensili, per la statistica ufficiale risultano occupati. Sono arrivati gli ultimi dati Istat. Fulvio Fammoni, presidente della Fondazione Di Vittorio, spiega che dall'inizio della pandemia ci sono 900 mila occupati in meno. Altri subisc



