- Fermare l’inflazione richiede tre cose: una diagnosi condivisa del problema, una banca centrale credibile e governi capaci di fare le cose giuste.
- Ci sono molti fattori strutturali dietro l’aumento dei prezzi: strozzature dal lato dell’offerta, una riconfigurazione dell’energia che almeno nel medio periodo rende strutturalmente più alti i costi per le aziende, geopolitica e Covid stanno ridisegnando le catene del valore globali che saranno più corte, più affidabili e dunque più costose.
- I governi devono accompagnare questo processo con attenzione, cioè usare la politica economica per raggiungere in fretta l’obiettivo, non per opporsi agli effetti della politica monetaria. Aiutare quindi i più deboli, ma senza ostacolare l’aggiustamento dell’economia attraverso il meccanismo dei prezzi.
La priorità è fermare l’inflazione: soltanto con prezzi stabili è pensabile avere una crescita sostenibile e duratura, come abbiamo imparato nel trentennio tra la fine degli anni Settanta e la Grande crisi finanziaria del 2008. Fermare l’inflazione richiede tre cose: una diagnosi condivisa del problema, una banca centrale credibile e governi capaci di fare le cose giuste. La diagnosi non è ancora condivisa: in Europa e soprattutto in Italia si continua a dire che il problema è soltanto temp


