- Da panico nasce panico: la corsa agli sportelli a ritirare soldi e azioni è uno spettacolo ormai familiare, non più relegato solo nei libri di storia; la storia del 2008 è vita vissuta, e di recente.
- Ma mentre il panico degli investitori è immediato, ferino, quello che si insinua nella psicologia delle masse prende più tempo a materializzarsi.
- Finché si può, si continua a ballare al ritmo dell’orchestra del Titanic, poi, quando ci si rende conto che molti dei privilegi che avevamo accumulato negli anni si stanno dissolvendo, il panico dilaga.
Un generale americano a quattro stelle ha affermato che la guerra tra Stati Uniti e Cina scoppierà nel 2025. È noto che l’allarmismo è il modo migliore per ricevere attenzioni, commesse, soldi. Non che ce ne sia bisogno: la Cina annuncia un aumento delle sue spese militari per, dice, preservare l’ordine mondiale sotto attacco americano; gli americani convocano britannici e australiani in un vertice in cui girano somme astronomiche per nuove commesse belliche; i francesi aumentano di un terzo



