- Fanfani è stato alla guida della impareggiabile stagione riformista del primo governo di centro-sinistra, sostenuto dall’esterno dai socialisti
- Quando invece gli succede Moro, nell’agosto del 1964, il governo di centro-sinistra organico perde spinta vitale.
- Il fallimento di quel governo segna la storia d’Italia in maniera indelebile: la speranza di una società modernizzata in linea con i paesi europei svanisce. Tutto quanto messo in atto dopo, nei decenni successivi, non è stato altro che un affannoso, vano tentativo di recuperare lo sviluppo mancato.
La pubblicistica di un tempo parlava di due “cavalli di razza” democristiani, Amintore Fanfani e Aldo Moro. Dopo il tramonto dell’era degasperiana, questi due leader hanno dominato la scena per decenni. Solo Giulio Andreotti, con le sue movenze felpate e la predilezione per le ombre e i dossier, può affiancarsi a loro, benché la sua indubbia influenza nelle stanze del potere non venne mai sostenuta all’interno della Dc con un adeguato seguito correntizio. Perché quello che contava fino ai pri



