- Dopo l’uscita del numero di Cibo di dicembre, il nostro inserto mensile dedicato all’enogastronomia, il presidente di Coldiretti Ettore Prandini ha deciso di rispondere all’editoriale di Sonia Ricci dal titolo “Carne coltivata e Chianina possono convivere”.
- La nostra contrarietà al cibo ultra-processato non è l’esito di un processo ideologico o il riflesso di una deriva oscurantista ma trova origine nella dinamica stessa di generazione di questo tipo di alimenti in cui sapore, forma e consistenza desiderati vengono raggiunti attraverso un numero elevato di processi di trasformazione.
- E con il contributo abnorme (in media fra i 20 ed i 35) di ingredienti che non albergano in nessuna delle nostre cucine.
Prendo spunto dall’interessante intervento di Sonia Ricci, per intervenire su un tema che sta molto a cuore alla Coldiretti, quello che impropriamente viene chiamato della “carne sintetica”. Perché impropriamente? Perché nella realtà il richiamo alla “carne sintetica” costituisce solo la parte di un tutto assai più ampio che va dalla marea montante dei cibi cosiddetti “ultra processati”, investe il latte, i formaggi nella loro straordinaria articolazione, le uova e i loro derivati, il pesce e i



