- Le infrastrutture, essendo “monopoli naturali”, è più efficiente siano pagate con soldi pubblici piuttosto che dagli utenti, per ragioni di efficienza. “Misurare” i risultati di efficienza è semplice: l’analisi costi-benefici valuta i risultati di benessere collettivo conseguito dagli investimenti infrastrutturali.
- Ora, in Italia tali analisi spesso non vengono fatte ex-ante, e mai ex-post.
- Sembra che allo Stato non interessino minimamente i risultati che consegue con la propria spesa, nemmeno al fine di migliorare le scelte future. Non misurare lascia il sospetto che le risorse pubbliche siano state sprecate, per esempio per obiettivi di consenso politico.
Ci sono due solidi motivi per mettere soldi pubblici nelle Ferrovie dello stato: la rete ferroviaria è un “monopolio naturale” (come tutte le infrastrutture di trasporto), e non si vuole far pagare agli utenti l’intero costo dei servizi di cui godono. Tuttavia, occorre misurare con la massima cura possibile i risultati che si ottengono con quei soldi. Non valutare i risultati rende arbitrari quei trasferimenti pubblici, e rende legittimo l’uso del termine “sussidio” invece di quello di “corri



