Finzioni è un mensile di racconti e saggi dedicato alla nuova scrittura.

Sono racconti in cui batte il ritmo della contemporaneità. E si avverte il suono del futuro. Anche qualora vengano dal passato. Devo il titolo di “Finzioni” a un suggerimento di Walter Siti, un amico, grande scrittore e lettore sapiente.

Jorge Luis Borges immagina nel suo Pierre Menard uno scrittore che scriva, partendo dai suoi pensieri, delle pagine che riproducano testualmente Don Chisciotte. Nella finzione di Borges abbiamo due opere diverse fatte dello stesso linguaggio. Vertiginoso miraggio della duplicità dei possibili. Il mondo si raddoppia in libro.

Tradotto nella somma infinita dei suoi racconti possibili. Che tutti gli esseri umani raccontano e da cui sono raccontati. La vita, l’arte, la scienza, la politica, il reale e il fantastico si possono raccontare. Il racconto e il suo ascolto sono bisogni antropologici e biologici. Il sesso, l’amore, la malattia, la guerra, la morte si possono raccontare. La narrazione è visione, pensiero, sogno, memoria, fantasia. Non è stato mai così impossibile immaginare il futuro come ora.

Qual è la postura del racconto davanti alla pandemia o alla guerra in Ucraina, ai morti che il virus ogni giorno ancora fa o al massacro dei civili e dei bambini, al sequenziamento delle varianti che si moltiplicano o alla ferocia di Putin? Nelle ere avanti e dopo Omicron e Ukraine. Forse la fine del mondo arriverà davvero prima della fine del capitale. Digitale e non.

Qual è il ruolo della fiction in un’epoca di fragilità sistemica? Ogni epoca, ogni società, ogni cultura ha un modo diverso di intendere la realtà e di conseguenza la sua rappresentazione, decidendo volta per volta che cosa considerare reale e cosa no. Cosa sia reale e cosa sia simbolico.

La finzione è la capacità di scorgere l’inedito, di vedere oltre il piano materiale e immaginare mondi possibili. Di spostare almeno di un po’ l’immaginario. È il risultato di uno sguardo che a partire dal racconto del contesto attuale disegna nuovi scenari, apre nuove strade e mette in moto il cambiamento.

Documentando tempi decisivi. Per comprendere un mondo in trasformazione senza farsi scoraggiare dalle difficoltà. Servono cuori selvaggi.

A Torino e nel mondo. Le grandi innovazioni della storia e le scoperte della scienza derivano da racconti di menti visionarie che, spostando l’orizzonte e sovvertendo le regole, fissano nuovi traguardi. Il racconto, l’arte, il cinema e le serie, la scrittura, la matematica, la filosofia, la scienza e la musica, contaminandosi a vicenda, ci mostrano universi possibili, alternativi e complementari, arricchiscono le visioni del presente, perché ci fanno immaginare futuri diversi. Imprevedibili, fantasiosi. Tutto ti può perdonare un lettore tranne la noia.

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