- Le cronache di queste ore raccontato il suo ordinato e discreto peregrinare tra le prime correnti (Giuseppe Dossetti, poi Fernando Tambroni, poi Fanfani).
- Fino a farsene una tutta sua, ma senza sfoggio di bandiere né pretese di egemonia. Il suo tratto umano e politico era la discrezione. E l’unica utopia che inseguì fu appunto quella di un «potere discreto» come lui stesso amava dire.
- Forlani fu il custode di un partito che non avrebbe dovuto essere troppo ingombrante nella vita del paese, né troppo intrusivo nella vita delle persone.
Arnaldo Forlani è stato la Dc così com’era. Non la Dc come doveva essere forgiata (Amintore Fanfani), non la Dc come doveva cambiare (Ciriaco De Mita), non la Dc come non doveva essere più (Mino Martinazzoli). È stato il custode felpato e non troppo ingombrante di un’identità che non voleva essere messa in discussione poiché a sua volta non voleva mettere in discussione il paese. Le cronache di queste ore raccontato il suo ordinato e discreto peregrinare tra le prime correnti (Giuseppe Dosse



