- Con i suoi 65mila morti l’Italia è fra i paesi che hanno gestito peggio la pandemia in Europa e nel mondo. La causa prima di quanto è successo e continua ad accadere è un governo debole, che ha affrontato la prima ondata con un piano pandemico fermo al 2006.
- Arrivata l’estate con l’illusione che la pandemia fosse evaporata, ci si è avvitati in una gestione bizantina dell’emergenza basata su 21 indicatori e semafori anziché mettere in piedi una sorveglianza da 400mila tamponi al giorno e se necessario lockdown.
- Queste due cose avrebbero potuto salvare molte vite. Non averlo fatto è una grave responsabilità politica, da ripartire equamente con le regioni. Forse ce lo potevamo aspettare che un’emergenza planetaria che richiedeva decisioni rapidissime e informate da una robusta ricerca scientifica non fosse proprio nelle nostre corde.
Con i suoi 65mila morti l’Italia è fra i paesi che hanno gestito peggio la pandemia in Europa e nel mondo. Da qualunque parte la si prenda è difficile confutare questa affermazione. Tutto il paese si chiede ora “come mai tanti morti” e la lista delle possibili cause è lunga: siamo un paese invecchiato e malato, abbiamo negli ultimi 15 anni indebolito il Sistema sanitario nazionale a forza di tagli, la Lombardia (che conta il 40 per cento dei morti totali) ha messo in ginocchio la sanità territor



