- Il governo Draghi intravede qualche nube all’orizzonte. E questo nonostante il contesto diametralmente opposto in cui si trova a operare rispetto a quel suo predecessore: mentre Monti toglieva, Draghi oggi distribuisce, e anche generosamente.
- Ma il punto di contatto tra i due casi sta proprio nella maggioranza sovrabbondante. In politica il “più siamo (al governo) meglio è” non funziona. Nemmeno la pandemia, che pure riguarda tutte e tutti, riesce a contenere i dissensi.
- L’ostruzionismo della Lega sui vaccini, l’arroccamento dei Cinque stelle sulla giustizia e, ieri, la divisione sul ddl Zan sulla transomofobia, rendono palese la difficoltà di convivenza tra forze politiche così eterogenee.
La luna di miele di Mario Monti, chiamato nell’autunno del 2011 per mettere al riparo l’Italia dal default durò qualche mese. Nonostante l’aura del salvatore della patria e una maggioranza parlamentare sovrabbondante, girata la boa dei sei mesi cominciò ad arrancare. Eppure l’unica opposizione agguerrita, quella dei grillini, era fuori dal parlamento. Certo, Monti si muoveva su un crinale sottile perché doveva far trangugiare agli italiani una medicina amarissima di tagli e sacrifici, a cominci



