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Il decreto anti rave è un oltraggio al comune senso del diritto

Foto LaPresse
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  • Il primo atto del governo Meloni è un decreto legge in materia penale ispirato dichiaratamente ad una logica securitaria. La decisione sfida in più punti la Costituzione. Fin dalla motivazione politica che lo sorregge.
  • Ricorrere alla sanzione penale impone di regola una decisione che si formi nel confronto pubblico e largo del parlamento, affinché la maggioranza si misuri con le minoranze.
  • La norma rischia di infrangere il diritto costituzionale di riunione (articolo 17), ampiamente garantito a tutti i cittadini, con l’eccezione dei raduni non pacifici e armati.

Il primo atto del governo Meloni è un decreto legge in materia penale ispirato dichiaratamente ad una logica securitaria. La prova è il nuovo reato per vietare e punire i rave party. La decisione sfida in più punti la Costituzione. Fin dalla motivazione politica che lo sorregge. Secondo le parole del prefetto-ministro dell’interno Matteo Piantedosi, il governo s’è limitato a eseguire la volontà della maggioranza degli elettori. Una simile spiegazione stride con il costituzionalismo e con il suo

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