La discussione sul fascismo nella sua classica modalità carsica è tornata di gran voga, vista la concreta possibilità che Giorgia Meloni e il suo partito Fratelli d’Italia possano conquistare il governo.

Il fascismo storico si è sicuramente esaurito prima il 25 luglio 1943 con l’eutanasia del ventennio fascista voluta dallo stesso Mussolini, e poi il 25 aprile 1945 con la Liberazione che ha concluso la tragica esperienza della repubblica di Salò.

Esaurito nel senso che, dopo  queste date, sia tutto l’enorme progetto politico\sociale\culturale messo in campo dal regime e sia le strutture di comando e gestione del potere fascista sono state smantellate. Ma questa cancellazione non ha significato la totale rimozione degli ideali fascisti nelle persone che lo hanno vissuto e in quelle che sono arrivati poi (i neofascisti).

Gli ideali restano

29/10/2013 Milano. Presentazione del libro Il Ventennio nella foto l'autore Gianfranco Fini

Grazie anche all’amnistia Togliatti, quasi tutti gli esponenti del fascismo sono stati rimessi in libertà senza che essi pagassero il conto con la giustizia, anzi hanno avuto la possibilità di mettere in campo nuovi progetti politici\culturali che avevano come fine ultimo la restaurazione del fascismo.

Quegli ideali e uomini hanno continuato ad essere presenti e a lavorare, organizzati in partiti politici, come il Msi o altri, o in strutture clandestine, tutte con lo stesso obiettivo quello di restaurare un regime di tipo fascista: ovvero un sistema politico autoritario, nazionalista, razzista e guerrafondaio, dove i diritti civili sono una concessione elargita sull’unica base dell’essere aderenti alle sue idee. 

La controprova di questa intima attitudine è testimoniata dal fatto che l’unico esponente di quel panorama politico che abbia portato avanti un vero e concreto processo di abiura del fascismo (e di adesione dell’antifascismo), Gianfranco Fini, sia stato tacciato di tradimento dell’intero mondo di estrema destra (come gli esponenti del gran consiglio del fascismo che il 25 luglio esautorarono Mussolini) e cancellato da quell’orizzonte politico e culturale.

Msi durante la cosiddetta prima repubblica e poi altri partiti, vedi Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia sono stati il paravento per altri movimenti di ultra destra.

Numerosi sono gli atteggiamenti benevoli che sono stati messi in atto da questi movimenti, ma mi pare particolarmente clamoroso il fatto che a fronte del gravissimo assalto contro la Cgil nell’ottobre 2021, nessuno di questi partiti si è sentito di prendere posizione a favore dello scioglimenti dei gruppi che hanno preso parte all’aggressione del sindacato. 

L’intreccio tra tutti i movimenti di destra, sia quelli parlamentari che quelli extraparlamentari, come dimostra la recente inchiesta di FanPage è ben radicata a attiva. Vi è quindi una collegamento diretto tra il fascismo del 1945 e quello del 2022, e Fratelli d’Italia ne è l’esempio perfetto di come il fascismo del ventennio alimenti dinamicamente, attraverso idee e modelli, questi movimento contemporanei.

Le nuove tattiche 

Quello che i nuovi movimenti hanno affinato è solo la modalità di presentare questi vecchi ideali, mascherati attraverso semplici artifici verbali di rappresentazione pubblica. Quindi il razzismo diventa differenzialismo, alla Shoah si contrappongono le foibe e i crimini del comunismo, ai diritti delle minoranze di oppone la monocultura (sic!), l’evoluzione scientifica viene messa a confronto con le tradizioni etc.

Come la mafia non si presenta più in coppola e lupara a tracolla, il fascismo non si presenta più con le ritualità degli anni venti e trenta; il fascismo è evoluto, si è trasformato, ha trovato nuove formule di rappresentazione ma come la mafia si basa sempre su un patto criminale anche il fascismo si basa sugli stessi valori nefandi che hanno portato nel nostro paese la un terribile totalitarismo. In essi troviamo la sua continuità diretta.

Umberto Eco ha descritto il fascismo come una sorta di modello per future dittature, modello perché, a differenza di altri totalitarismi, quali nazismo e stalinismo, non è così rigido ma modellabile a seconda delle esigenze e necessità del momento.

Eco ha anche sostenuto che il fascismo è sopravvissuto a se stesso e non si è mai arreso cercando fin da subito una vendetta e un ribaltamento del risultato uscito dalla Seconda guerra Mondiale: «Il termine “fascismo” si adatta a tutto perché è possibile eliminare da un regime fascista uno o più aspetti, e lo si potrà sempre riconoscere per fascista».

Seguendo la lezione di Eco non dobbiamo perderci dei dettagli e nei singoli aspetti ma tenere a mente il piano generale di chi più o meno apertamente si rifà a quegli ideali, perché come la storia ci tiene a ricordare, essi si rifanno ad un unico e medesimo progetto politico, quello di creare uno stato illiberale contrario alle conquiste ottenute con la nostra Costituzione.

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