- Terminata la lunga fase dei Piani di ripresa e resilienza, occorre resistere alla tentazione di considerare il Recovery Fund l’alfa e l’omega della politica economica post Covid.
- Il quadro dei prossimi anni è incerto, per quel che riguarda sia la domanda aggregata sia la capacità produttiva. Occorre rimodulare le politiche attuali e introdurne di nuove (a sostegno dei redditi più bassi) per ridurre gli effetti permanenti della crisi.
- Un vasto programma di investimenti pubblici europei, in aggiunta a quelli nazionali, richiederà l’apertura di un cantiere istituzionale che renda permanente il programma Next Generation EU e lo metta al servizio di una rinnovata politica industriale europea.
La preparazione del Piano di ripresa e resilienza ha monopolizzato il dibattito degli scorsi mesi, alfa e omega della politica economica italiana ed europea del dopo Covid. Ora i piani nazionali sono stati presentati alla Commissione e saranno verosimilmente approvati. Il programma Next Generation EU, di cui fa parte il Recovery, rappresenta uno sforzo significativo di investimento. I molti che lo hanno criticato, comparandolo ai circa quattromila miliardi dei piani presentati dall’amministra



