Le sanzioni contro un istituto di ricerca e cinque società aerospaziali cinesi, avvenute in seguito all’abbattimento del pallone areostatico cinese, sono l’ultimo atto di una rottura in blocchi contrapposti della economia mondiale.

La lista delle entità cinesi non sono gradite agli Stati Uniti si allunga sempre di più.

Sta emergendo che una vasta zona dell’economia opera ai confini fra diritti di proprietà intellettuale e segreti militari e che una economia globale che si basa molto su monopoli intellettuali e poco su scienza e mercati aperti non costituisce solo un freno allo sviluppo economico. E’ anche causa di crescenti tensioni internazionali.

I segreti militari sembrerebbero incompatibili con i cosiddetti diritti di proprietà intellettuale.

I brevetti si basano sulla divulgazione dell'innovazione e sull'esclusività del diritto di utilizzazione.

Entrambi i requisiti sono in contrasto con i requisiti della sicurezza militare.

La divulgazione può facilitare l'accesso dei "nemici” a conoscenze e tecnologie “sensibili”; l'esclusività può rendere l'equipaggiamento militare dipendente da un'unica compagnia privata, magari straniera.

Nonostante il possibile conflitto tra segreti militari e dritti di proprietà intellettuale, alcuni paesi hanno cercato di sfruttarne le sinergie creando una sorta di “brevetto segreto”.

Sembrerebbe un termine contraddittorio perché con il brevetto si concede all'inventore il monopolio sull'uso dell'innovazione in cambio della sua divulgazione.

Inoltre, a causa della mancata pubblicità dei contenuti dell'innovazione, altri potrebbero sprecare risorse per raggiungere lo stesso risultato.

Tuttavia, un primo passo verso l'istituzione dei brevetti segreti avvenne negli USA  con l’Invention Secrecy Act del 1951

Questa legge impedisce la divulgazione di nuove invenzioni e tecnologie che, secondo l'opinione di agenzie federali selezionate, potrebbero mettere in pericolo la sicurezza nazionale.

In questo caso, l'attribuzione del brevetto viene rifiutata, ma l'ufficio brevetti conserva nel proprio registro la domanda di brevetto e ne certifica la priorità rispetto a domande successive di brevettazione.

La prima domanda di brevetto può essere, infatti, accolta in futuro quando l’invenzione non costituisce più un problema per la sicurezza nazionale.

Con l'accordo di Parigi del settembre 1960 le modalità dell'Invention Secrecy Act sono state estese a tutti i paesi della Nato.

Il ruolo della Nato è diventato poi ancora più importante da quando nell'ottobre 1970 i suoi membri hanno firmato l'Accordo sulla comunicazione delle informazioni tecniche per scopi di difesa.

Questo accordo, che coinvolge sia i governi che le organizzazioni della Nato, fornisce i mezzi per la protezione delle informazioni tecniche e impedisce la divulgazione non autorizzata delle tecnologie da parte dei titolari di una licenza di produzione.

I brevetti "semi-segreti" costituiscono quindi una realtà importante dell’Alleanza Atlantica e dei paesi ad essa associati.

Se alcune invenzioni private diventano segrete per ragioni di sicurezza militare, la ricerca militare genera a sua volta dei brevetti privati.

Con il Bayh-Dole Act del 1980 gli Stati Uniti hanno autorizzato le agenzie federali a concedere licenze esclusive per invenzioni di proprietà federale – una normativa che si è gradualmente estesa agli alleati e alla Nato.

Si è così dato il monopolio sulle invenzioni finanziate dai governi ad aziende private o ad altre organizzazioni (come le università) che partecipano alla ricerca.

Le aziende, inserite nel flusso bidirezionale tra segreti militari e monopoli intellettuali, godono di grandi vantaggi.

Le loro innovazioni possono per qualche tempo costituire dei brevetti quasi segreti sconosciuti ai loro concorrenti.

Anche quando le loro ricerche sono state prevalentemente sovvenzionate da enti pubblici le loro ricerche possono generare dei monopoli privati globali, fatti poi rispettare grazie agli accordi Trips del 1994  dal Wto.

Si è così creata una globalizzazione gerarchica in cui, attraverso la segretezza militare e sanzioni commerciali, gli Stati Uniti e i paesi della Nato hanno potuto concedere o negare diritti di monopolio intellettuale  .

Questa globalizzazione gerarchica è ormai in  crisi. Altri paesi, soprattutto la Cina, hanno creato un sistema alternativo di monopoli intellettuali e segreti militari.

Il mondo rischia così di essere diviso in blocchi militari e commerciali contrapposti.

In questa pericolosa situazione, una scienza aperta, non ingabbiata da monopoli intellettuali e segreti militari, non servirebbe solo allo sviluppo economico ma anche alla pace.

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