La sinistra ha perso e deve guardare al futuro. Il 26 settembre il Pd ricomincierà a parlare con il Movimento Cinque stelle. I festeggiamenti della destra saranno rose e fiori all’inizio e poi inizieranno a litigare ufficialmente. Farà scintille anche il rapporto con l’Europa.

Non ci sarà più il presidente del Consiglio Mario Draghi a ricordare che noi difendiamo lo stato di diritto e che i nostri alleati sono la Germania e la Francia, ma ci saranno Fratelli d’Italia e la Lega, fieri di essere legati ai governi di Ungheria e Polonia.

Che la sinistra non si sia coalizzata per le elezioni politiche è stato un errore fatale e l’Italia ne pagherà le conseguenze.

I partiti progressisti ora possono solo capire come rinnovare l’alleanza anche se non sarà facile dopo tanto veleno.

Due sono gli appuntamenti a cui questa volta non si possono presentare impreparati.

Le elezioni regionali nel 2023, dove si voterà anche in regioni cruciali come Lazio e Lombardia, e le elezioni Europee nel 2024 che sono il vero specchio degli equilibri politici.

Sarà la grande occasione per progredire perché anche se la destra ha molto consenso ovunque, è una destra vecchia.

La leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni è molto furba nel comunicare e persino nel rassicurare gli animi ma le sue radici in Italia sono quelle neofasciste.

Come è possibile credere alla sua moderatezza? “La pacchia dell’Europa è finita”, “Obesità e anoressia sono devianze”: in fondo nei suoi messaggi più chiara di così non può essere. Basta ascoltarla.

In questa disastrosa campagna elettorale Enrico Letta, Carlo Calenda e Giuseppe Conte hanno combattuto più tra di loro che contro gli avversari.

E’ ora di finirla. C’era l’opportunità di avere un parlamento diviso in due parti uguali, 50 e 50, ed è difficile perdonare al Pd di aver provato a vincere da solo, ma i valori che condivide con il Movimento Cinque stelle restano importanti.

Hanno le stesse idee sull’ecologia, sul lavoro e sul reddito, senza le quali non si può uscire dalla crisi energetica.

La crisi climatica è l’altra vera emergenza e avere un governo che se ne disinteressa sarà un disastro.

Così come la situazione economica se davvero sarà gestita da Giulio Tremonti, candidato di Fratelli d’Italia.

Ancora complimenti a chi ha pensato che fosse una buona idea perdere queste elezioni. Ma adesso occorre rimediare.

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