- Il 19 settembre a Piombino è iniziato l’iter di valutazione di un progetto di installazione all’interno del bacino portuale di un rigassificatore.
- Una proposizione è rimasta invariata dal governo Draghi a quello Meloni: «Il rigassificatore di Piombino si farà perché serve al paese».
- Pur non sottovalutando la rilevanza strategica, non bisognerebbe sottovalutare la differenza tra “va fatto” e “va fatto lì”.
Il 19 settembre a Piombino è iniziato l’iter di valutazione di un progetto di installazione all’interno del bacino portuale di un rigassificatore di gas naturale liquido (Gnl) e collegamento alla rete nazionale gasdotti. Snam (società che gestisce la rete italiana dei gasdotti), il primo giugno aveva firmato un contratto di acquisto per 330 milioni di euro di una nave gasiera da trasformare in rigassificatore. Golar Tundra, è lunga 330 metri con una capacità di stoccaggio di 170mila metri c



