Il suicidio del 20enne nato in Etiopia

Il vero messaggio di addio di Seid Visin è che siamo diventati peggiori

  • «Ovunque io vada, ovunque io sia, ovunque mi trovi sento sulle mie spalle, come un macigno, il peso degli sguardi scettici, prevenuti, schifati e impauriti delle persone». Queste parole le ha scritte il 20enne Seid Visin, prima di togliersi la vita.
  • Erano meglio, molto meglio le nostre nonne: anche davanti allo straniero restavano umane e materne. Siamo peggiorati: a quell’epoca, dopo la guerra e fino a qualche decennio fa, a nessuno sarebbe venuto in mente di picchiare un disabile per strada o schifare apertamente uno straniero.
  • Dobbiamo dircelo senza relativizzare: siamo peggiori.

«Ovunque io vada, ovunque io sia, ovunque mi trovi sento sulle mie spalle, come un macigno, il peso degli sguardi scettici, prevenuti, schifati e impauriti delle persone». Queste parole pesanti come pietre le ha scritte Seid Visin, adottato da piccolo dall’Etiopia, tre anni fa. Due giorni fa si è tolto la vita e qualcuno le mette in relazione. Comunque sia sappiamo che il problema esiste: le sue parole contraddicono il film degli italiani brava gente. Contraddicono anche l’idea sovranista che u

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