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Imposte, evasione e pizzo. La concezione delle tasse di Meloni tradisce lo stato

  • Di fronte a eminenti economisti, la presidente ha timidamente ammesso che la flat tax è archiviata, poi per non scontentare Salvini ha detto che il governo si concentra sul taglio al cuneo fiscale.
  • Raramente si è visto in passato una tale confusione in materia fiscale da parte di un governo. Paragonare le tasse a un pizzo di stato significa beffarsi della Costituzione, dei principi stessi sui quali si basa l’esistenza di uno stato.
  • Un governo responsabile dovrebbe innanzitutto avere il faro della Costituzione per le sue decisioni.

Recentemente la presidente Giorgia Meloni ha detto a Catania: «L’evasione devi combatterla dove sta: big company, banche, non sul piccolo commerciante a cui chiedi il pizzo di stato solo perché devi fare caccia al reddito più che all’evasione fiscale», definendo così le tasse come un pizzo di stato. Dunque lo stato si identifica con la mafia. I dati del ministero dell’Economia poi dicono che l’evasione è soprattutto delle piccole imprese, professionisti e artigiani, quelli che il governo aiuta

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