- Il tempo è relativo rispetto alla forma di governo: mentre le democrazie vivono un costante dinamismo, un autocrate può congelare il tempo in nome di una qualche verità cui si fa interprete
- Le democrazie oggi sono costrette a rincorrere il futuro se non vogliono essere escluse dallo sviluppo. Un quadro in cui si instilla il desiderio di riforme capaci di consolidare il potere per una maggiore stabilità
- Tuttavia nessuna forma di governo potrà davvero regolare il tempo. Quando crollano le autocrazie, il loro tempo si annulla e si riparte da zero, mentre in democrazia la caduta di una leadership non intacca il principio che la sostiene
Che la misura del tempo sia relativa rispetto alla nostra posizione lo sappiamo dal 1905 grazie ad Einstein, ma una legge che dimostri il suo variare anche rispetto alle forme di governo deve ancora essere elaborata. Eppure, le prove empiriche non mancano: basti pensare alla visita di Giorgia Meloni in Tunisia, in cui l’urgenza della premier di chiudere un accordo sull’immigrazione si è scontrata con la capacità di temporeggiare del presidente Saied, imperturbabile rappresentante di una nazione



