- La caricatura di Elly Schlein di Francesco Federighi sul Fatto Quotidiano ha suscitato reazioni di disappunto. Ad inquietare è stata soprattutto l’associazione con la didascalia che l’accompagna, che rimarca il suo essere «figlia di un ebreo aschenazita».
- Nel clima politico attuale il rischio di dare un messaggio ambiguo a quanti sono ancora sensibili alla propaganda nazista è purtroppo fondato.
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Marco Travaglio, nell’accorata difesa della caricatura pubblicata dal suo giornale, stigmatizza come onanisti e cortigiani quanti hanno mosso rilievi. Ma farlo è un atto simmetrico rispetto alla sacrosanta libertà di critica e di satira.
La caricatura di Elly Schlein realizzata da Francesco Federighi sul Fatto Quotidiano ha suscitato reazioni di disappunto. Metterla in discussione non è un attentato alla libertà di stampa. Non è la caricatura della neosegretaria del Pd in quanto tale a inquietare, ma l’associazione con la didascalia che l’accompagna, che rimarca il suo essere «figlia di un ebreo aschenazita». Ora, lo sanno tutti che la discendenza ebraica è per linea materna, ma avere un padre ebreo indica comunque delle pre



