Gli stranieri hanno dell’Italia un’opinione ben migliore di quella che abbiamo noi. Logico, qualcuno dirà, noi ci conosciamo meglio. Forse, ma non esiste popolo che parli male del suo paese come quello italiano. Persino i nostri politici, quando vanno all’estero, tendono a parlare male dell’Italia o a ridacchiare di fronte ai molti luoghi comuni che ci riguardano.

E non parliamo degli economisti italiani, tutti dediti a fornire analisi del perché il paese vada male, sia in declino perenne e irreversibile: crescita zero, produttività negativa, istruzione pessima, ricerca e digitale carenti, pubblica amministrazione inefficiente, servizi scadenti, imprese troppo piccole, sindacati retrogradi, imprenditori assistiti, giovani sfaticati, concorrenza inesistente, assistenza diffusa, oltre a debito pubblico alto e molte altre cose che non vanno “a differenza” di altri paesi.

Se poi passiamo alla politica e a come ci dipingono i nostri media, c’è poco da sperare: instabilità permanente, classe politica corrotta e inaffidabile, dominio della “casta”.

Votare contro

Con queste analisi, non c’è da meravigliarsi se gli italiani, quando vanno a votare, ormai votino sempre contro chi sta al governo, perché complice e attore dello sfascio generale e premino, invece, quanti fanno opposizione, in particolare di stampo populista.

È così che abbiamo visto trionfare prima Forza Italia che prometteva volti nuovi, poi la Lega che voleva sfasciare l’unità del paese; quindi, il Movimento Cinque stelle che voleva aprire il Parlamento come una scatola di tonno e oggi Fratelli d’Italia che promettono cambiamenti costituzionali e vantano di essere la sola opposizione al governo Draghi.

Domani toccherà ad un’altra forza politica che finirà per vincere contro il governo che risulterà dalle prossime elezioni e che avrà necessariamente fallito, perché eletto con la promessa di una rivoluzione che non ci sarà, mentre il paese continuerà con il suo andamento tendenziale.

Il volo del calabrone

Lungi da me dire che queste analisi siano tutte errate e che tutto vada bene. Ma non possiamo neppure accontentarci dell’affermazione che l’Italia sia come il calabrone, insetto che vola, pur sfidando tutte le leggi della dinamica. La realtà è che l’Italia segue o anticipa movimenti che stanno caratterizzando tutti i paesi industriali, quelli europei in particolare.

Ci sono molte cose da migliorare, ma ci sono anche molte cose che ci caratterizzano positivamente: siamo un forte paese manifatturiero, con grande spirito imprenditoriale e con lavoratori che sanno produrre.

Abbiamo superato la pandemia grazie a un sistema sanitario che ha saputo reagire, pur con alcune carenze, come è avvenuto in tutti i paesi. Abbiamo istituzioni salde che ci consentono di superare l’instabilità politica e governi bizzarri senza traumi eccessivi. I nostri giovani, quando vanno all’estero, non sono secondi a nessuno.

Pregi e difetti

L’Italia non è in declino e non è alle prese con nessun male oscuro. Se vogliamo migliorare il nostro paese dobbiamo iniziare a basarci anche sui nostri punti di forza e non solo sulle analisi dei difetti.

Se riuscissimo a guardare con un po’ più di obiettività il nostro paese e ci rimboccassimo tutti le maniche, forse finiremo anche per essere meno schizofrenici quando andremo a votare e potremo così avere qualche governo che duri quel tempo necessario per migliorare un paese dove comunque è dolce vivere.

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