- Da quando nacque il Pd, nel 2007, è passata una era geologica. Elly Schlein è la prima leader nativa dei democratici, senza scorie del passato sulle spalle.
- Le spetta il compito di portare un elettorato di borghesia illuminata, ormai stabilmente ancorato al partito attraverso la sua promozione dei diritti civili, all’incontro con quello popolare, perso negli ultimi decenni, con una brusca accelerazione nel periodo renziano.
- Le componenti sottoprivilegiate non sono andate a destra, si sono in gran parte rifugiate nell’astensione.
Il fuoco di fila scatenato da ogni parte contro Elly Schlein prova che la scelta è stata giusta. La nuova segretaria del Pd inquieta e preoccupa. Al di là di ogni valutazione sul suo documento congressuale, il messaggio è nel medium. Una persona giovane e volitiva, grintosa e postmoderna. Mutatis mutandis, Schlein impatta sull’opinione pubblica con la stessa forza dirompente del Renzi di dieci anni fa. E dimostra che il Pd è un partito con un personale politico diversificato, ricco sia di amm



