Forse ha davvero ragione Antonio Ricci e Striscia La Notizia potrebbe aver fatto un favore alla premier di taglio politico più che personale. Tanto che, pur nell’imbarazzo del fatto intimo, tutto può apparire meticolosamente pianificato nella comunicazione e nel risvolto politico.

Le vicende private restano tali anche quando erompono quasi del tutto in superficie, ma è innegabile che dalla separazione rocambolesca da Andrea Giambruno Giorgia Meloni può guadagnare simpatie e consensi nell’opinione pubblica. La prima impressione è infatti quella di un leader politico forte e indipendente, che non si fa piegare dai problemi privati, dallo scandalo umiliante, e in modo risoluto riesce a superarli. C’è poi la possibilità interessante di appropriarsi di un femminismo che non è mai stato nella retorica politica di Meloni, ma che nella pratica l’ha proiettata come prima donna e ora madre single alla testa del governo. Ciò le permette anche di scrollarsi di dosso, pur involontariamente, quei dogmi oramai retrogradi del “Dio, patria e famiglia tradizionale”.

La presidente del consiglio, per le vicende della sua vita privata, è costretta a dover interpretare la modernità. Segno tangibile per tutto l’elettorato che ciò che è oramai superato dalla dinamiche sociali, l’esistenza di un modello di famiglia unico, non può essere considerato inscalfibile nemmeno nelle vite di chi sostiene di credere in quel modello.

Ciò non significa che Meloni legifererà a favore del matrimonio omosessuale o che legalizzerà la gestazione per altri, ma che da ora per lei sarà più difficile farsi portatrice della visione più conservatrice e intransigente in materia di famiglia del suo schieramento, una posizione largamente minoritaria oramai anche nell’elettorato di destra. Di conseguenza è come se la premier ne uscisse più allineata ad eventi che nella società odierna sono sempre più comuni - separazioni, genitori single, coppie non sposate - e che hanno ridefinito la famiglia come istituzione. La famiglia Esselunga, giusto o meno, ha sostituito la famiglia del Mulino Bianco. Il conservatorismo, di conseguenza, può frenare il progresso ma non riportare indietro le lancette dell’orologio.

Il terzo elemento interessante è la capacità di Meloni di gestire il rapporto con i media. È vero la premier ha dovuto subire i fuori onda imbarazzanti dell’ex compagno, ma la sua uscita dall’angolo è stata perfetta, nello stile e nelle tempistiche, e ai limiti del miglior cinismo politico. Segno di una maturità che raramente si è vista nei leader politici dell’ultima generazione, sempre intrappolati in social network e vicende personali. Meloni, e questo vale anche per l’attività di governo, parla e appare soltanto per risolvere problemi o per chiarire punti all’opinione pubblica. Liquidare un fatto intimo divenuto pubblico con un solo tweet lapidario è segno di un modo diverso di manovrare i media, più efficace rispetto a molti suoi colleghi. Infine, Meloni si è liberata di un peso non solo morale ma anche politico. Da mesi, a torto o ragione, montavano polemiche politiche sulle parole di Giambruno, apparso quantomeno incauto.

Ci sono altri pesi, nel partito e nel suo entourage, da cui Meloni potrebbe liberarsi per trarne ulteriore giovamento politico. L’uscita dal fortino familistico, dalla piccola patria della destra, dal micro-feudo del cerchio magico per aprirsi a nuove competenze, organizzazioni e personalità dovrebbe essere il prossimo passo. Meloni troverà il coraggio per trasformarsi da politico sempre più scaltro ed esperto in un vero leader di governo?

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