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Meloni vuole più poteri, ma è incapace di fare scelte

  • È la prima volta nella storia della Repubblica che palazzo Chigi non riesce a trovare nei tempi stabiliti il nuovo capo di una delle istituzioni più importanti del paese.
  • Meloni e il suo sottosegretario Alfredo Mantovano invece di gestire con la necessaria riservatezza e rapidità un passaggio delicato per un corpo dall’alto peso strategico (la Finanza ha in mano quasi tutte le indagini giudiziarie sull’amministrazione pubblica) hanno gestito la partita come dilettanti allo sbaraglio.
  • Chiunque sarà il nuovo comandante generale, dovrà adesso ricucire gli strappi interni causati dal pasticcio di Meloni e compagni.

La mancata nomina del nuovo comandante della Guardia di Finanza da parte del governo è una cartina tornasole. In primis, dell’incapacità di Giorgia Meloni, davanti a dossier sensibili, di gestire il potere in modo tempestivo e responsabile. È infatti la prima volta nella storia della Repubblica che palazzo Chigi non riesce a trovare nei tempi stabiliti il nuovo capo di una delle istituzioni più importanti del paese. Nonostante la premier e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti da cui

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