L’ambulante di civitanova marche

L’omicidio di Alika è un rito sacrificale che continuerà a svolgersi

  • Vedere una matrice oscuramente razzista nella dinamica dell’omicidio di Alika non è un’ipotesi campata in aria da qualche malevolo: la comunità nigeriana di Civitanova ha deciso di manifestare pubblicamente.
  • Per quanto certi leader politici si ostinino a negarlo, esiste un noi e un loro – e loro sono molto più esposti alla violenza di noi.
  • Chi uccide un uomo in pieno giorno nel corso principale di una città, a meno che non sia completamente pazzo, lo fa anche perché ha avvertito una qualche giustizia ad autorizzarlo.

Ci sono due modi di leggere l’omicidio di Civitanova Marche. Il primo: una brutalità incommentabile, che non ha colore né ideologia né tantomeno partito – bianco o nero non importa, la violenza è terribile sempre e comunque, e se nessuno è intervenuto è perché aveva paura, e la paura per quanto spiacevole è un umanissimo fardello, va accettata e capita, siamo tutti fragile cosa, non si può incolpare nessuno di aver avuto paura. Chiameremo questa lettura: l’Ipotesi della natura umana. Esiste

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