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Pelè e Benedetto XVI, una mediocre idea di felicità

People watch the funeral procession of Brazilian soccer great Pele pass by the home of Pele's mother, where members of his family stand on the balcony, as his remains are taken from Vila Belmiro stadium to the cemetery in Santos, Brazil, Tuesday, Jan. 3, 2023. (AP Photo/Matias Delacroix)
People watch the funeral procession of Brazilian soccer great Pele pass by the home of Pele's mother, where members of his family stand on the balcony, as his remains are taken from Vila Belmiro stadium to the cemetery in Santos, Brazil, Tuesday, Jan. 3, 2023. (AP Photo/Matias Delacroix)
  • Pelè e Benedetto XVI non avrebbero potuto essere personaggi più diversi eppure si è creato un curioso parallelismo nelle loro esequie avvenute a poche ore di distanza. Questo ci porta a riflettere sul ruolo della fama nella nostro società.
  • La cultura liberale ha sviluppato in senso egualitario il concetto che tutti abbiamo il diritto di arrivare all’eccellenza sfruttando il nostro talento. Il rovescio della medaglia è stata una corsa alla competitività basata sull’impegno e il lavoro, considerando una colpa non farcela.
  • Ma i funerali dei regnanti o la simpatia che sta suscitando Re Carlo d’Inghilterra ci ricordano come la performatività non sia l’unico metro di giudizio di un’esistenza.

Mai come nell’ultima settimana la distanza tra due personaggi diversissimi come Joseph Ratzinger ed Edson Arantes do Nascimento ci è parsa minima. Un ultimo omaggio di folle immense ha collegato, in un singolare parallelismo, Benedetto XVI e Pelè nei due templi dove hanno celebrato i loro riti. Ma questo stesso accostamento ci offre anche una riflessione sulla costruzione dei nostri miti e su cosa comporta ispirarci ai modelli che propongono. Mentre le persone che hanno seguito il feretro di

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