- Tra i vari nodi aperti all’interno della legge di Bilancio, c’è la situazione dei lavoratori che lavorano presso le sedi periferiche del ministero dell’Interno. Il prossimo 31 dicembre cadono i loro contratti.
- Forniscono un servizio fondamentale per il corretto funzionamento degli sportelli dell’immigrazione, svolgendo in particolare le attività legate al rilascio dei nulla osta e dei relativi permessi di soggiorno.
- La continuità lavorativa di queste persone è prima di tutto una questione legata alla sicurezza dei cittadini, sia per le conseguenze che un’eventuale interruzione avrebbe sulle forze di polizia, che per quanto riguarda la celerità e il buon andamento degli uffici.
Tra i vari nodi aperti all’interno della legge di Bilancio, desideriamo fare luce sulla situazione dei lavoratori somministrati che prestano la loro attività presso le sedi periferiche – prefetture e questure – del ministero dell’Interno. Il prossimo 31 dicembre, infatti, scadono i contratti di circa 1.200 lavoratori, oramai in forza dalla primavera del 2021, che forniscono un servizio fondamentale per il corretto funzionamento degli sportelli unici dell’immigrazione, svolgendo in particolare l



