- Il meccanismo del payback impone alle imprese che hanno commercializzato dispositivi medici di ripianare il 50 per cento dello scostamento dal tetto di spesa stabilito.
- Pertanto, se le regioni bandiscono gare la cui entità complessiva supera il fondo sanitario a disposizione, cioè spendono più soldi di quanto consentito, le aziende che hanno vinto le gare dovranno rimediare agli errori di chi le ha bandite, senza avere alcuna responsabilità in merito.
- In un question time, il ministro Giorgetti ha parlato non di eliminazione del meccanismo, ma solo di «manutenzione della normativa». Intanto, aziende del settore rischiano di chiudere, non garantendo più forniture di materiale sanitario, inclusi prodotti salvavita, a scapito dei pazienti.
L’attesa sospensione del meccanismo del payback sui dispositivi medici, a opera della legge di bilancio, non c’è stata. Le conseguenze negative sui fornitori di tali dispositivi e, quindi, sul servizio sanitario nazionale e regionale, potrebbero essere rilevanti e ripercuotersi sulle persone che necessitano di cure e assistenza. Il payback nasce con lo scopo di fronteggiare l’aumento di spesa sanitaria pubblica, quando le regioni superino i limiti previsti. Il meccanismo impone alle imprese c



