- La ribellione della Wagner mostra un potere russo debole e frammentato: davanti a Bakhmut i miliziani hanno pagato un pesante tributo di sangue alla scellerata avventura voluta da Vladimir Putin e ora vogliono essere ricompensati
- Il Cremlino non controlla più l’immenso paese: la guerra ha sconvolto istituzioni che sembravano granitiche ed ora tutto diventa possibile
- Se il paese entra nel caos chi potrà controllare le armi nucleari? Forse è meglio un Putin che dieci sconosciuti armati della bomba
Mosca come Khartoum? Ovvero: se utilizzi miliziani alla fine ti si rivoltano contro. I fatti di Rostov e la ribellione della Wagner sono un’ammissione di debolezza: davanti a Bakhmut i miliziani hanno pagato un pesante tributo di sangue alla scellerata avventura voluta da Vladimir Putin e ora vogliono essere ricompensati. Probabilmente Evgeny Prigozhin, il fondatore della tenebrosa milizia, sperava nel posto da ministro della difesa avvalendosi di alcuni sostegni interni alla “verticale del pot



