una storia italiana

L’inferno della vita umana e il bisogno di ricominciare da capo. Dialogo fra Dante e Draghi

Illustrazione di Dario Campagna
Illustrazione di Dario Campagna

Continuano le cronache dell’inviato nella città dei morti. «Quelli del quotidiano Domani mi hanno chiesto di fare di tanto in tanto il loro inviato nella città dei morti, perché vogliono avere l’esclusiva delle corrispondenze da quella città, perché nessun altro giornale ha un inviato in quell’irraggiungibile luogo»

  • Non ci sono altre testate che possono contare su un inviato speciale come Antonio Moresco: quella che leggete in queste pagine è la quinta puntata del suo straordinario viaggio. È iniziato qualche tempo fa nella città dei morti, con l’incontro con Maradona.
  • Il viaggio è proseguito poi con l’intervista in esclusiva al dottor Freud, alla scoperta della “pulsione di morte” che hanno certi protagonisti delle vicende politiche di oggi. Tornato nella città dei vivi, Moresco ha trovato come guida il professor Occultis. Con lui ha partecipato a una strana seduta spiritica, guidata da Donald Trump e da altri personaggi della sua risma.
  • Infine, l’inviato è stato richiamato al suo compito da corrispondente dalla città dei morti e, prima di trovare la casa di Dante, ha incontrato Pinocchio. 

Nella città dei morti Dante abita al nono piano di un caseggiato di periferia, con una ballerina di carta in fiamme. Appena sono entrato nella sua casa, e me la sono vista davanti, mi sono gettato verso il secchiaio e ho spalancato il rubinetto, per cercare di spegnerla. Ma Dante mi ha sorriso e mi ha detto: «Non preoccuparti… lei arde sempre, però non si consuma mai». La osservo meglio. «Ma è la ballerina di carta di Andersen!», mi rendo conto improvvisamente, «quella di cui si innamora

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