Con la guida del professor Occultis, la città dei vivi dialoga con la città dei morti. Politici dei giorni nostri come Trump, Salvini e Meloni cercano una risposta ai loro insuccessi, con un’oscura fonte di ispirazione
- «Quelli del quotidiano Domani mi hanno chiesto di fare di tanto in tanto il loro inviato nella città dei morti, perché vogliono avere l'esclusiva delle corrispondenze da quella città, perché nessun altro giornale ha un inviato in quell'irraggiungibile luogo».
- E davvero non ci sono altre testate che possono contare su un inviato speciale come Antonio Moresco: questa è la terza puntata del suo straordinario viaggio. È iniziato qualche tempo fa nella città dei morti, con l’incontro con Maradona. Si era appena stabilito in una sorta di versione ultraterrena di Buenos Aires.
- Il viaggio è proseguito poi con l’intervista in esclusiva al dottor Freud, alla scoperta della “pulsione di morte” che hanno certi protagonisti delle vicende politiche di oggi. Ora il ritorno nella città dei vivi potrebbe essere solo una parentesi, in attesa di nuove interviste impossibili.
Dopo avere intervistato Maradona e il dottor Freud sono tornato come se niente fosse nella città dei vivi. Come ho fatto? È una storia lunga. Ve la racconterò un’altra volta. Adesso vado subito al sodo. In questo momento sono qui, in mezzo a voi. Mi guardo attorno: le solite piazze, le solite strade, le solite auto lanciate, guidate da vivi che sembrano morti, mentre nell’altra città erano guidate da morti che sembravano vivi. Il mio cellulare sta squillando di nuovo. È il capocultura. «S



