- Questa mattina, sulla strada, regna l’orrore. Ines supera una decina di cadaveri impolverati. Uno strano fumo nero esce da non si sa dove
- Spera che l’allarme del pericolo nucleare sia soltanto una minaccia per uomini avvisati e quindi mezzo salvati, che questa quarta guerra mondiale non si curi dello sviluppo tecnologico dell’epoca e si comporti come tutte le altre
- Questo racconto si trova sull’ultimo numero di FINZIONI – il mensile culturale di Domani. Per leggerlo abbonati a questo link o compra una copia in edicola
L’acqua del rubinetto le scorre sulle mani e lei sbadiglia. Lo sguardo allo specchio è distratto, appannato dal dormiveglia. Si fissa gli occhi azzurri e gonfi, le guance appaiono quasi bucate al centro, gli zigomi spigolosi lasciano intravedere il teschio futuro. Si passa un filo di rossetto sulle labbra a cui basta una breve passeggiata per ritornare pallide. È una delle poche ragazze che ha deciso di mantenere intatti i propri lineamenti originali: non può essere considerata bella anche se n



