-
Il film di Marco Bellocchio ha riportato l'attenzione sul caso di Edgardo Mortara, un bimbo ebreo battezzato contro la volontà dei genitori. Fu strappato alla famiglia nel 1858 e educato nella fede cattolica sotto la protezione di Pio IX.
-
Il caso Mortara suscitò una grande risonanza e proteste internazionali, ma il bambino non fu mai restituito alla sua famiglia. Cresciuto come prete, si dedicò alla conversione degli ebrei e morì in Belgio prima dell'invasione nazista.
-
La vicenda del caso Mortara evidenzia gli aspetti disastrosi di un governo teocratico e sollevò critiche verso lo stato pontificio. Il papa, nonostante le pressioni, si attenne a quello che riteneva essere il suo dovere, perdendo supporto e simpatia popolare.
L’ultimo film di Marco Bellocchio ha riportato l’attenzione sul caso straziante di Edgardo Mortara, un bimbo ebreo. A 11 mesi il piccolo, all’insaputa dei genitori, era stato battezzato da una domestica cristiana che lo credeva in pericolo di vita. Ma il fatto si venne a sapere e – in una Bologna ancora per poco inclusa nello stato pontificio – nel 1858, a sei anni, il bambino fu strappato alla famiglia per essere educato nella fede cattolica sotto la protezione di Pio IX, l’ultimo papa re.



