L’altra mattina in treno ho incontrato Gad Lerner, che gira l'Italia per presentare il suo bel libro Gaza. Odio e amore per Israele, Feltrinelli, nono nella saggistica. Stavo andando a Roma per partecipare alla serata finale del Premio Strega. Che ha vinto, come era facile prevedere, L'età fragile di Donatella Di Pietrantonio, Einaudi, vestita di nero floreale da Etro.

Lei promette subito che userà la sua voce neostregata in difesa dei diritti per cui la sua generazione ha molto lottato e che oggi le sembrano non più scontati. Decima nella narrativa italiana.

Sta dietro in classifica – posizione che si ribalterà la prossima –  a Chi dice e chi tace di Chiara Valerio, Sellerio, settima e biancovestita da Dior. E pur di discutere inutilmente, sui social si polemizza sugli scrittori ben vestiti, del red carpet dello Strega modaiolo come quello degli Oscar. Non c’era Sangiuliano, e né Geppi Cucciari, né noi sapremo mai se quest'anno il Ministro abbia poi letto il libro che ha votato. Gad Lerner mi ha detto che invece legge ogni domenica questa rubrica, e lo ringrazio, per sapere cosa succede nel mondo dei libri (primi in classifica) che lui non legge. Come probabilmente molti di voi. Ma altri sì.

Ricordate La portalettere? Quel romanzo d'esordio che ha avuto un enorme successo, che è stato il romanzo italiano più venduto del 2023, che ha vinto il Premio Bancarella, che è in corso di traduzione in 37 Paesi, e che sicuramente Gad Lerner non ha letto. Come molti di voi. (Non scriverò mai radical chic).

È di un'autrice salentina, che si chiama Francesca Giannone. Ora La portalettere è tornata nella top ten, al settimo posto, perché al primo posto c'è Domani, Domani (come il nostro giornale che ha forse ispirato il titolo) il suo nuovo romanzo per Nord.

È il 1959 e sullo sfondo delle seducenti atmosfere del Salento, due storie di fratelli con dentro coraggio, amore e riscatto. Dentro un'Italia che, incredula, boom, sta scoprendo un improvviso benessere, che lavora alla catena di montaggio e poi canta e balla al ritmo del twist. Giovane, creativa, impaziente.

Lorenzo e Agnese hanno perso tutto. E lo capiscono quando, con gli occhi tristi, il padre annuncia di aver venduto il saponificio di famiglia, un'eredità che lui ha vissuto come una condanna. Per loro, invece, quella fabbrica che il nonno ha creato dal nulla, che profuma di talco, di essenze floreali e di oli vegetali, e che occupa ogni loro pensiero, era la certezza di un presente sereno e la promessa di un futuro da tracciare insieme, uniti. Quindi l'idea di rimanere lì come operai sotto un nuovo arrogante padrone è devastante per entrambi.

Lorenzo, orgoglioso e impulsivo, non va sbattendo la porta e ha un solo obiettivo: trovare i soldi necessari per riprendersi quello che è suo. Agnese non lo segue: tanto risoluta se si tratta di formulare saponi quanto è insicuro quando si tocca vivere il mondo fuori dal saponificio. Una crepa profonda, apparentemente insanabile, si apre tra fratello e sorella e li spingerà sulle strade opposte e imprevedibili che Giannone racconta.

l nuovo libro di Matteo Bussola

Al secondo posto scende Cristina Cassa Scalia col suo noir Il Castagno dei cento cavalli, Einaudi Stile libero. Al terzo new entry di Matteo Bussola con La neve in fondo al mare, Einaudi Stile libero.

«Scoprire la profondità della tristezza di un figlio, neanche sedici anni, è come trovare qualcosa in un posto in cui non te lo saresti mai aspettato. Dove proprio non dovrebbe esserci.

- Cosa vuoi dire?

- Tipo, non così. Come trovare la neve sullo sfondo del mare.»

Matteo Bussola racconta un nodo del nostro tempo: la fragilità adolescenziale.

La saggistica

Nella saggistica entra Paolo Crepet che ci invita a Mordere il cielo, Mondadori Strade blu, in un libro sull'empatia e le nostre emozioni. Condividendo ricordi personali, incontri e riflessioni, Crepet ci esorta con passione a ribellarci all'indifferenza, a non aver paura delle nostre idee e neppure dei nostri inciampi. Ci invita a riappropriarci con audacia, quasi con sfrontatezza, delle nostre emozioni per tornare finalmente a «mordere il cielo».

Selvaggia Lucarelli sui Ferragnez da Paperfirst e l'autobiografia di Corrado Augias, La vita s'impara, Einaudi, e quella postuma di Michela Murgia Ricordatemi come vi pare. In memoria di me, Mondadori Strade blu, stabili nelle letture saggistiche.

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