Come mangeremo nel 2030. Tra robot e sostenibilità

Cibo è il nostro inserto mensile che racconta il mondo attraverso ciò che mangiamo. Esce l’ultimo sabato di ogni mese sulla app di Domani e in edicola. In ogni numero svisceriamo un tema diverso con articoli, approfondimenti e commenti: il tema del numero di questo mese è come si salvano i ristoranti. Qui troverete man mano tutti gli altri articoli di questo numero. In questa pagina, invece, tutti gli altri articoli di Cibo, che è anche una newsletter gratuita. Ci si iscrive a questo link. Immaginate di entrare in un ristorante nel 2030. Il menù cartaceo è sparito: sul tavolo o sullo smartphone appare una lista interattiva dei piatti, alcuni proiettati in 3D, con informazioni su valori nutrizionali e impronta carbonica, personalizzate in base al vostro profilo. Gli ingredienti arrivano da filiere locali e circolari: frutta e verdura coltivate a pochi chilometri, pane prodotto con grani rigenerativi. Dietro le quinte, la cucina è un laboratorio tecnologico: i robot assistono gli chef, mentre un’intelligenza artificiale analizza ordini e scorte in tempo reale, riducendo sprechi e ottimizzando le porzioni. Tra i piatti del giorno compare anche carne coltivata e prodotti ibridi vegetali-laboratorio: alternative sempre più accessibili, pensate per ridurre l’impatto ambientale senza sacrificare il gusto. Ogni portata arriva in contenitori compostabili o persino edibili, che si dissolvono o si trasformano in nuove risorse. L’intelligenza artificiale è la nuova elettricità ma ha un lato oscuro: ecco quale Non si tratta di fantascienza, ma dell’evoluzione di anni di ricerca su economia circolare, automazione e sostenibilità, cambiamenti che stanno già diventando realtà e che nei prossimi anni entreranno progressivamente nella nostra quotidianità. A Seul, l’automazione sta già cambiando il volto della ristorazione, molti locali adottano chioschi intelligenti, cucine cloud e robot per la consegna ai tavoli. Queste soluzioni puntano a migliorare l’efficienza operativa, ridurre i tempi di attesa e limitare il contatto diretto. I “chioschi intelligenti” consentono di ordinare e pagare in autonomia, con menù personalizzati e promozioni basate sulle scelte precedenti. Le cucine cloud sono strutture dedicate esclusivamente alla preparazione di pasti per l’asporto e la consegna, integrate con sistemi digitali che ottimizzano tempi e costi. Catene come Lotteria e McDonald’s Korea stanno testando queste tecnologie per far fronte alla carenza di personale e soddisfare la crescente domanda di servizi rapidi e senza contatto. Heinz Beck: «Le cucine non sono quelle della tv. Dobbiamo cogliere i cambiamenti» Tre rivoluzioni Il panorama tecnologico alimentare del prossimo futuro sarà dominato da tre rivoluzioni convergenti: l’agricoltura cellulare, l’automazione intelligente e la sostenibilità. Le proteine coltivate in laboratorio hanno già superato la fase sperimentale: secondo Suscof, una piattaforma dedicata alle innovazioni green e al consumo sostenibile, entro il 2030, il 25 per cento delle proteine consumate nei paesi sviluppati verrà da bioreattori anziché da allevamenti tradizionali. Uno studio di McKinsey è più cauto: la carne coltivata raggiungerà lo 0,5 per cento della fornitura mondiale di carne entro cinque anni, con un mercato potenziale di 25 miliardi di dollari. Aziende come l’americana Perfect Day producono già proteine del latte senza mucche attraverso la fermentazione di precisione. La carne artificiale, o coltivata in laboratorio, è già una realtà concreta in Stati Uniti, Israele, Singapore e Regno Unito, mentre in Europa il suo arrivo è previsto per il 2030. Si ottiene da cellule animali cresciute in bioreattori, replicando le condizioni del corpo, e ha consistenza, sapore e aspetto simili alla carne tradizionale, ma senza allevamenti né macellazione. Studi dell’Università di Oxford stimano che la sua produzione possa ridurre le emissioni fino al 96 per cento, l’uso dell’acqua dell’82 per cento e quello del suolo del 99 per cento rispetto agli allevamenti intensivi. Sul fronte etico, permette di mangiare carne senza uccidere animali, ma resta costosa e complessa da produrre: volumi limitati e bioreattori energivori ne frenano la diffusione. Tecnologia in cucina: i robot stanno iniziando a fare sushi e chiudere ravioli L’automazione sta già trasformando parti della filiera agroalimentare. Robot agricoli lavorano i campi con maggiore precisione, riducendo l’uso di pesticidi; algoritmi predittivi aiutano a limitare gli sprechi lungo la catena distributiva. In alcune aziende si sperimentano droni con sensori multispettrali per monitorare la salute delle colture in tempo reale e applicare trattamenti mirati solo dove serve. La sostenibilità è un imperativo per molte aziende: tra le soluzioni allo studio, imballaggi commestibili e sistemi di economia circolare che puntano a ridurre e trasformare ogni scarto in risorsa. La catena brasiliana Bob’s ha utilizzato imballaggi commestibili realizzati in carta di riso per i suoi hamburger come parte di una campagna di marketing per ridurre gli sprechi. Negli Stati Uniti, MonoSol ha rivoluzionato il mondo delle proteine con bustine trasparenti che si dissolvono completamente nel liquido in pochi secondi, eliminando ogni rifiuto e offrendo la massima convenienza agli sportivi. Notpla, vincitrice nel 2022 dell’Earthshot Prize (iniziativa voluta dal Principe William per promuovere soluzioni climatiche), ha creato Ooho: piccole “bolle” d’acqua commestibili racchiuse in una membrana a base di alginato di alghe marine, biodegradabile o compostabile in circa 4-6 settimane. Il sapore del futuro: quanto pesa il gusto nuovo che si coltiverà Le tecnologie di vertical farming possono già usare fino al 98 per cento in meno d’acqua rispetto all’agricoltura tradizionale, secondo il World Economic Forum. Singapore, che importa oltre il 90 per cento del suo cibo, ha avviato il piano “30 by 30” per produrre localmente il 30 per cento del fabbisogno nutrizionale entro il 2030, puntando anche su fattorie verticali e altre innovazioni agroalimentari. Eppure proprio queste innovazioni iniziano a prendere forma nella quotidianità: la personalizzazione nutrizionale si fa concreta grazie ad app sempre più intelligenti che combinano dati su salute, gusti e abitudini per suggerire diete su misura, mentre i primi sensori smart arrivano nei supermercati, monitorando freschezza e qualità degli alimenti. Le cucine domestiche si trasformano lentamente: fornelli connessi, elettrodomestici intelligenti e i primi prototipi di stampanti alimentari permettono preparazioni più precise e creative. Nel frattempo, la grande distribuzione adotta sistemi di tracciabilità digitale, così i consumatori più curiosi possono seguire passo passo il percorso dei loro prodotti. La cucina italiana da difendere è quella che ancora non c’è Lezioni marziane Le innovazioni che oggi entrano nelle cucine e nei supermercati non sono isolate dal futuro dei sistemi alimentari. Come dimostra A cena su Marte di Evan Fraser e Lenore Newman (Il Saggiatore, 2025) che esplora l’impatto del cambiamento climatico sulla produzione alimentare sulla Terra e le sfide legate all’alimentazione degli esploratori spaziali. La lunga marcia dei robot umanoidi Sul pianeta rosso, i coloni dovranno coltivare cibo utilizzando cianobatteri per trasformare l’anidride carbonica in nutrienti, produrre proteine attraverso bioreattori e crescere ortaggi in serre pressurizzate sotto cupole geodetiche. Questa visione estrema di efficienza rivela come potrebbero evolversi i nostri sistemi alimentari terrestri: dall’agricoltura cellulare che produce carne senza animali alle nanotecnologie che distribuiscono fertilizzanti con precisione molecolare, fino ai sistemi circolari che eliminano completamente i rifiuti. Turni trasparenti, orari limitati. Lo slalom dei ristoranti per uscire dal burnout Il libro dimostra che le tecnologie sviluppate per sfide estreme come la colonizzazione marziana potrebbero rivoluzionare l’agricoltura terrestre, creando sistemi più sostenibili, efficienti e resistenti. Fraser e Newman non si limitano alla tecno-utopia: riconoscono che il futuro alimentare richiederà un equilibrio tra innovazione tecnologica, preservazione culturale e giustizia sociale, che sia in cielo o in terra. [Missing Caption][Missing Credit]