Il tour italiano di Bruce Springsteen si è attirato non poche polemiche quest’anno, ma la serata conclusiva lo scorso 25 luglio a Monza ha messo a tacere tutti. Nelle tre ore di concerto senza neanche una pausa il ragazzo di Asbury Park non si è risparmiato e la chiusura del tour ha già fatto la storia.
«Io c’ero», si usa dire per i concerti che fanno la storia. Io c’ero a Monza, questo 25 luglio, a sentire Bruce Springsteen – che mi rifiuto di chiamare The Boss perché non piace nemmeno a lui – per due ben distinte ragioni. La prima è che non ho mai perso un tour di Springsteen dal remoto 1988. La seconda è che il suo viaggio in Italia, quest’anno, è stato un grand tour tra i disastri. Le ferite della Romagna erano sangue vivo quando Springsteen è salito in maggio sul palco di Ferrara. La ge



