- I protagonisti di Domenico Starnone sono difatti degli straordinari: singolari poiché sono le anomalie della loro stessa storia. Scendendo nelle profondità dell’umano, con passo lento e misurato, l’autore ne ha sempre colto tutte le ambiguità.
- A ben pensarci credo che Starnone, forse, abbia molto spesso, quasi sempre, scritto dell’abbandono che infliggiamo alle persone che ci amano e dei lacci che non permettono, mai davvero di lasciarle, queste persone.
- Questa intervista si trova sull’ultimo numero di FINZIONI – il mensile culturale di Domani. Per leggerlo abbonati a questo link o compra una copia in edicola
Qualche tempo fa, al tavolo di un bar milanese uno scrittore mio amico mi ha detto una cosa che mi è rimasta impressa nella testa: «noi Domenico Starnone non ce lo meritiamo». Ed è vero, aveva ragione lui, tanto che questa frase mi è tornata alla mente più e più volte, intervistandolo, Starnone. Ha scritto saggi, racconti e romanzi, per il teatro e per il cinema. Ha portato in libreria, e sullo schermo, il mondo della scuola in modo onesto, schietto e vivido. Soprattutto, però, ha reso, con i s



