Se c’è un luogo dove vorrei essere adesso è su una montagna del Nepal, e non solo perché Milano ha toccato i 40 gradi e in giro sembriamo tutti protagonisti di un film di Romero. Ma perché lì il mio amico fotografo Lodovico Colli di Felizzano è andato a scattare il pianista Davide Locatelli che vuole portare le sue melodie nel luogo più alto del mondo e raggiungere un record. Non so se è il caldo a rendermi romantica, o l’ultima idea di fuga prima del regime alimentare che mi attende.

Dopo un mese, purtroppo, ho scoperto che bere gin con l’acqua gassata al posto della tonica non è stata una strategia salutista, e a breve dovrò trovare una soluzione se voglio indossare gli abiti taglia 40 che ho comprato alle svendita Family and Friends di Kering – sì, sono tra le poche elette che è riuscita a prendere abiti dell’ultima collezione di Saint Laurent per 80 euro – peccato che non riesca a metterli. La mia amica Lavinia ha comprato tre cicli di Prolon, dice che durano cinque giorni l’uno ma chi sono io per dirle la verità e bistrattare il suo ottimismo, avvertendola che non ce la faremo mai.

Per farne anche solo uno completo dovrebbero chiudere tutti i bar di Brera, dove abita, e noi murate dentro casa a vedere la stagione completa di Temptation Island, reality da cui, dopo una puntata, sono già dipendente. «Se guardi a lungo nell’abisso, l’abisso si approprierà di te», scriveva Nietzsche. Ormai ci sono dentro fino al collo, ma se Maria De Filippi che lo produce ci consegna tutte le puntate in anticipo, almeno riusciamo a dimagrire.

ICHNUSA E CORTOMETRAGGI

Mentre preparo la valigia per Venezia, dove assisterò al concerto di Laura Pausini in Piazza San Marco, ho ancora negli occhi i colori della Sardegna. In questo caso il romanticismo è colpa del rosè sardo Gregu bevuto in copiose quantità. Per il secondo anno sono stata invitata da Matteo Pianezzi al Figari Short Film Festival, dove ogni sera, su spiagge da sogno, vengono proiettati cortometraggi italiani e internazionali.

E per il secondo anno sono nella giuria della sezione Scarpette Rosse, corti dedicati a temi che mettono al centro le donne. Con me c’erano anche Aurora Giovinazzo - era protagonista di Freaks Out di Mainetti e presto lo sarà nel film di Ozpetek - e Thony attrice e cantante che ho amato nel film Settembre con Barbara Ronchi e ora anche perché ha aggiunta sull’app Co-star, un social che ti mette in contatto in base alle affinità zodiacali e ogni giorno ti regala una perla di vita.

Alla fine, riunite davanti a una Ichnusa fredda al Fino Beach, abbiamo scelto il corto La neve coprirà tutte le cose di Daniele Babbo. La protagonista, interpretata proprio dalla Ronchi, è una donna sui quaranta che insieme al compagno, Davide Iacopini, prova ad avere un figlio con l’inseminazione artificiale. Il finale non lo svelo, ma quello che mi è rimasto più in mente è la convinzione di Aurora - 21 anni - per questa scelta. «Il problema dell’infertilità riguarda tanti giovani, basta leggere i dati», ha detto con la sicurezza di una scienziata di Oxford. Ora resta da capire su quali piattaforme si potranno vedere questi piccoli capolavori di venti minuti l’uno.

DOVE SUONA ELODIE

«Quanti concerti privati fa Elodie?», chiede un pierre della moda. «Il suo agente Max la fa lavorare come una mondina nelle risaie», è il dialogo che ho sentito ieri sera nella toilette del Superstudio di Milano. Dopo averla vista cantare a Palazzo Reale, all’evento dell’Estetista Cinica che presentava la linea di make up, ieri si esibiva per quello di Banca San Paolo che inaugurava il suo canale digitale. Organizzato dall’agenzia di Paride Vitale e vestita in Moschino, come mi ricorda su Whatsapp il pierre del marchio Andrea Caravita, ha cantato tutto il suo repertorio. E ballato soprattutto, muovendo gambe e capelli come solo lei sa fare.

Domenica poi volerà su una barca a Capri per il concerto di Peroni Nastro Azzurro e mentre la guardo rapita - e penso che avrei dovuto richiamare Louise Wawrzynska la ballerina che ha insegnato la pole dance alle Ferragni e aveva promesso di fare il miracolo anche con me - mi sono già pentita di aver detto di no all’invito. «Vieni, prima del concerto è previsto un tuffo vicino ai Faraglioni», mi aveva annunciato Eleonora, la pierre. Ma io no, credevo che il terzo concerto di fila di Elodie fosse troppo. Ma sbagliavo, Elodie non è mai troppo. Mentre la guardi da vicino di sicuro qualcosa impari. O, se non altro, ti viene voglia di crederci come lei.

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