- L’8 marzo non è la giornata delle femministe, ma la giornata internazionale delle donne. Questo, forse, varrebbe la pena che venisse ricordato. Perché né una donna è per forza femminista (peccato), né una persona femminista è necessariamente donna (sorpresa!).
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Ma è doveroso ricordare che oggi si celebrano tutte: anche quelle non femministe. Anche quelle che si sentono cattive femministe. Ma chi è la cattiva femminista?
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La cattiva femminista è una femminista non impeccabile, con gusti discutibili che sembrerebbero puzzare di patriarcato da km di distanza. Una che sente di dover confessare i suoi “guilty pleasure” come fossero marachelle.
Forse sono una cattiva femminista perché non mi sono indignata davanti al tutorial su Rai2 che insegnava alle donne come fare la spesa sexy e sedurre gli uomini incontrati al supermercato. Certo, non mi ha fatto ridere – non era ciò che definirei spassoso – ma l’ho guardato come si trattasse di un insetto su una foglia: totalmente in sintonia con l’ambiente circostante. O forse sono una cattiva femminista perché una sera, fuori da un locale, ho visto un gruppo di ragazzi darsi di gomito mos



