Cara Giulia,
Non sono mai stata una persona gelosa, ma ci sono alcune cose che non riesco a tollerare. In particolare mi rendo conto che Instagram ha molta influenza sul modo di vivere la mia relazione. Sono fidanzata da diversi anni e sono felice e innamorata. Il mio ragazzo è affettuoso e mi riempie di attenzioni come se fossimo sempre all’inizio della nostra storia. Però su Instagram ho notato che segue molte ragazze, tutte belle, appariscenti, provocanti. Anche se non le conosce di persona, mi dà fastidio che metta
like in giro a queste donne, che sono ovviamente più attraenti di me e mi fanno sentire molto insicura del mio aspetto. Ho paura che se continua ad avere questi modelli di bellezza io gli piacerò sempre meno. Posso parlargliene secondo te? 
A.


Cara A.,
Secondo uno studio dell’Università di Sarcazzo l’89 per cento delle persone che iniziano una frase con «non sono una persona gelosa» sono persone gelose. 

Capisco perfettamente il senso di inadeguatezza a cui ci costringono le gnocche che vivono nel nostro telefono, io stessa dopo aver superato indenne l’adolescenza e i miei vent’anni mi scopro preoccupata della circonferenza delle mie cosce fuori tempo massimo, e ho pochi dubbi sull’origine delle mie paturnie. Ma se il tuo fidanzato non è un idiota – come invece forse sono io – credo che sarà in grado di comprendere che quelle natiche levigate e quei perfetti archi di cupido (microscopica parte del corpo di cui nessuno si era mai curato prima d’ora, entrata invece nei nostri pensieri con prepotenza per colpa di Instagram) non sono altro che una fantasia. Dovresti concentrarti anche tu sui molteplici gradi di separazione che intercorrono tra lui e le natiche famose, o anche quelle meno famose. Guardare non è un reato, cuoricinare nemmeno. 

Questo, fra l’altro, vale per tutto: ossessioni per attori e attrici bellissimi, uso e consumo di porno. Che mondo oppresso sarebbe se potessimo provare attrazione fisica solo per le persone con cui abbiamo già una relazione? 

Se la cosa ti preoccupa hai tutto il diritto di farglielo presente, ma sono anche convinta che finché uno sluma alla luce del sole non c’è motivo di allarmarsi. È un comportamento un po’ ridicolo? Certo. Vedere il suo nome sotto la foto di un culo ti fa dubitare della sua maturità emotiva? È comprensibile. Ma gli uomini sono spesso creature vagamente ridicole con una naturale, istintiva propensione per i culi. E questo non significa che nella loro testa si crei un termine di paragone, ma solo che hanno visto due chiappe (che non sono né meglio né peggio delle tue, sono chiappe virtuali, quasi metafora di tutte le chiappe del mondo) e il loro pollice ha automaticamente picchiettato due volte sullo schermo dell’iPhone. Non è colpa loro, è un riflesso. D’altro canto tu metteresti mai a confronto il tuo fidanzato e, non so, Timothée Chalamet? Uno è reale, l’altro è una proiezione. 

Credimi, è tutto nella norma. Almeno finché non accorcia troppo i gradi di separazione e passa dai culi famosi a culi di conoscenti: in quel caso potrai permetterti di fargli passare una notte sul divano a riflettere su sé stesso. 

Cara Giulia,
Sono l’unica single in una compagnia di ragazze fidanzate e la cosa non mi pesa mai, a parte quando si tratta di organizzare le vacanze. Quest’estate, come gli anni scorsi, le mie amiche faranno viaggi stupendi con i loro ragazzi e io invece non ho programmi. Alcune di loro mi hanno invitato ad unirmi, ma l’idea di essere l’unica scompagnata in un gruppo di coppie non mi fa impazzire.

Possibile che questa sia l’unica alternativa? Possibile che non si riesca più a fare niente senza i rispettivi partner? Non facciamo più niente senza i ragazzi e spesso mi sento esclusa solo perché io non ho nessuno. Come faccio a spiegarglielo? Temo che ci rimarrebbero male, ma mi sembra ingiusto che le nostre esistenze siano ormai vincolate ad attività di coppia. È come se non avessero più un’identità individuale, lo trovo un po’ triste. Help.
S.


Cara S.,
Non dev’essere semplice essere nella tua posizione, ma percepisco da parte tua un tono un filo giudicante che purtroppo non amo molto. Hai ragione, i gruppi di coppie possono essere assolutamente estenuanti, con le loro gag su chi si addormenta più spesso davanti alla tv, i bisticci sulle indicazioni del navigatore, i dessert condivisi e i racconti dei soliti quattro aneddoti che fanno ridere solo loro, ma come tu hai deciso di vivere la tua vita da solista le tue amiche hanno optato per un’altra modalità, che potrà sembrarti triste e patetica ma è altrettanto valida. Hai considerato la possibilità che a loro piaccia fare le vacanze con i fidanzati? 

Non devi spiegare niente a nessuno, puoi solo farti passare la gnagnera e proporre un viaggio tra ragazze al prossimo giro, magari anticipando la laminazione definitiva del loro piano ferie, o armarti di buona volontà e partire col gruppo (anche i fidanzati sono esseri umani, non hai nulla da temere). 

C’è poi l’opzione di fare un viaggio per i fatti tuoi, così da non doverti preoccupare di niente se non di avere un numero sufficiente di mutande in valigia. Pensa a tutti i dessert che non dovrai condividere.

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