- Con l’affievolirsi della pandemia, per salutare la salvezza dal virus, l’Italia è stata invasa da allegre costruzioni, proliferate un po’ dovunque ancorché di stampo profano: i cosiddetti “dehors”.
- Ciò ha portato a una evidente modificazione delle città, nel segno di una gioiosa, euforica rinascita degna di quella verificatasi appunto dopo l’anno Mille.
- Di per sé la fioritura di dehors sarebbe apprezzabile, se non fosse per la sua massiccia intrusività, che ci conduce a una inequivocabile deduzione: lungi dall’essere temporanee, tutte queste strutture, costosissime, rimarranno in eterno, proprio come le chiese descritte da Rodolfo.
In un’antica cronaca medievale, il monaco cluniacense Rodolfo il Glabro racconta del sollievo con cui l’occidente salutò l’avvento dell’anno Mille. Grande era stata infatti la paura legata alle innumerevoli teorie che, nel corso dei secoli, avevano collegato quella data alla fine del mondo. Davanti a una simile, miracolosa smentita, davanti alla sopravvivenza del creato, tutta l’Europa, leggiamo, «si ricoprì di un candido manto di chiese». Sorte un po’ ovunque, quelle architetture religiose cel



